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Arrestato sindaco di Tremestieri Etneo, emersi accordi illeciti con elementi vicini ai Santapaola-Ercolano riguardanti l'elezione nel 2015

Terremoto alla Regione Sicilia. I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno eseguito un'ordinanza di misura cautelare nei confronti di 11 persone tra esponenti politici, funzionari comunali e imprenditori accusati - a vario titolo - di scambio elettorale politico-mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti.
Tra gli arrestati c’è il sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando. Ai domiciliari il suo rivale politico, Mario Ronsisvalle, poi suo alleato.
L'indagine, coordinata dalla Procura distrettuale di Catania e condotta dal nucleo Investigativo cittadino tra il 2018 e il 2021, ha fatto emergere l’esistenza ”di accordi illeciti tra alcuni amministratori del comune di Tremestieri Etneo ed elementi vicini alla cosca Santapaola-Ercolano, riguardanti l'elezione nel 2015 dell'attuale sindaco», ma anche la successiva “degenerazione affaristica” dell'Ente, messa in atto, spiegano gli investigatori dell'Arma, dai funzionari infedeli mediante “numerose corruttele, per concedere permessi e assegnare lavori agli imprenditori amici”.


Indagato il vice della Regione

Tra gli indagati, con l’accusa di corruzione, c’è il vice presidente della Regione Luca Sammartino, che è anche assessore regionale all'Agricoltura nonché figura di riferimento della Lega in Sicilia. E per questa ipotesi di reato è stato sospeso dal gip per un anno dall'esercitare funzioni pubbliche. Il provvedimento è stato emesso nell'ambito di indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania condotte tra il 2018 e il 2011 e coordinate dalla Procura distrettuale etnea. Dall'inchiesta, denominata “Pandora”, emergerebbero accordi illeciti tra alcuni amministratori del Comune di Tremestieri Etneo ed elementi vicini alla cosca mafiosa Santapaola-Ercolano, riguardanti l'elezione nel 2015 dell'attuale sindaco Santi Rando, destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per scambio elettorale politico-mafioso e corruzione aggravata.


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Sammartino era appena rientrato dal Vinitaly dove ha gestito la partecipazione della Sicilia alla Fiera di Verona. Azionista di riferimento della Lega di Salvini in Sicilia, è tra i politici più rampanti nell'isola e nelle ultime due elezioni regionali è stato il più votato o tra i più votati in Sicilia. Nella disputa interna alla Lega di qualche mese fa, proprio la corrente Sammartino aveva prevalso rispetto all'ala che faceva riferimento all'eurodeputata Annalisa Tardino poi sostituita alla guida del Carroccio da Claudio Durigon. In passato era stato esponente dell'Udc, poi passato al Pd e successivamente era confluito in Italia viva, prima di approdare alla Lega.
Il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, si è messo subito al lavoro per la sospensione di Sammartino. Probabile, a questo punto, che Schifani tenga per sé la delega almeno fino alle elezioni europee. La sospensione per un anno impedirà a Sammartino anche di svolgere il ruolo di deputato regionale, è iscritto nel gruppo parlamentare della Lega.


Una “degenerazione affaristica”

Ulteriori indagini avrebbero fatto luce su quella che la Procura definisce “la successiva ‘degenerazione affaristica" dell'Ente, messa in atto dai funzionari infedeli mediante numerose corruttele, per concedere permessi e assegnare lavori agli ‘imprenditori amici’”. Emergerebbe inoltre, secondo la ricostruzione dell'accusa, “una strategia dei vertici comunali” finalizzata a “neutralizzare ogni forma di opposizione politica”. Per la Procura sarebbe stato “l’accordo corruttivo con lo storico consigliere d'opposizione Mario Ronsivalle, poi transitato tra i sostenitori di Rando per le amministrative del 2021”.


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Ronsisvalle, contesta la Procura “anche grazie all'intervento di Luca Rosario Sammartino, principale referente politico del sindaco, all'epoca dei fatti deputato regionale e attuale vicepresidente della Regione, sarebbe stato avvantaggiato attraverso la riduzione del numero delle farmacie presenti nella pianta organica comunale, promettendo in cambio il sostegno elettorale, per le elezioni europee del 2019, al candidato sostenuto dal Sammartino”.


La paura del vice presidente di essere indagato

In merito all’esponente leghista la procura afferma che è “stata riscontrata la preoccupazione dello stesso di mettersi al riparo da eventuali attività di indagine in atto nei suoi confronti, escludendo dalle liste i soggetti in odore di criminalità organizzata, dei quali sembrerebbe essersi avvalso in occasione delle elezioni”.
Si sarebbe inoltre attivato "per porre in essere attività di vigilanza e di bonifica tecnica dei locali della sua segreteria politica avvalendosi di personale dell'Arma dei carabinieri in servizio e in quiescenza, cercando inoltre di acquisire informazioni riservate circa l'eventuale pendenza a suo carico di procedimenti penali". Sarebbero stati acquisiti elementi che sembrerebbero delineare una strategia dei vertici del comune di Tremestieri Etneo "tesa a neutralizzare ogni forma di opposizione politica", arrivando a favorire lo storico consigliere d'opposizione Mario Ronsisvalle, poi transitato - "anche grazie all'intervento del Sammartino" - proprio tra i sostenitori di Rando per le elezioni amministrative dell'anno 2021. Nello specifico, Ronsisvalle, titolare di una farmacia a Tremestieri, agli arresti domiciliari per istigazione alla corruzione, sarebbe stato favorito facendo ridurre il numero delle farmacie presenti nella pianta organica comunale, ottenendo in cambio la promessa di sostegno elettorale in vista delle elezioni europee del 2019 per il candidato sostenuto da Sammartino. Nell'ambito della stessa ordinanza, il gip ha riservato la propria decisione nei confronti di un militare dell'Arma in servizio attivo, "del cui ausilio si sarebbe avvalso Sammartino, dietro corresponsione di somme di denaro, per eseguire attività di bonifica tecnica alla ricerca di microspie nei suoi uffici"; il militare, pertanto, sarà sottoposto a interrogatorio, in esito al quale il gip valuterà l'applicazione della misura interdittiva della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio o servizio, come richiesto dalla procura.

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