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Il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Napoli, presieduto dal prefetto Michele Di Bari, ha deciso di intensificare misure di sicurezza che riguardano don Luigi Merola, presidente della Fondazione ‘A voce de creature’ e parroco anticamorra, bersaglio di nuovo di minacce, nel territorio di San Giorgio a Cremano. All'ordine del giorno della riunione la questione concernente il recente furto, il 23 aprile scorso, a Marano, dell'auto in uso a don Merola, già da tempo accompagnato da un agente di pubblica sicurezza, dopo anni vissuti sotto scorta per le minacce di morte ricevute venti anni fa dopo l'omicidio di Annalisa Durante, nel rione Forcella. La stessa vettura, ritrovata nei giorni scorsi, era stata danneggiata pochi giorni prima del furto. Altro tema su cui il Comitato ha focalizzato l'attenzione è la sicurezza pubblica nel comune di San Giorgio a Cremano, alla luce del pestaggio di un tredicenne, il 21 aprile scorso, ad opera di una ventina di coetanei in un parco comunale. "Abbiamo focalizzato alcune questioni sia per quanto riguarda l'intensificazione delle misure nei confronti di Don Merola e sia per quanto riguarda anche un'intensificazione delle misure nel territorio di San Giorgio a Cremano - dice il prefetto Michele Di Bari - tenendo conto che quest'ultima realtà, oltre ai fatti evidenziati, ha davvero la necessità di incrementare una serie di servizi che hanno a che fare anche con un'attività pedagogica educativa, atteso che l'età di questi ragazzi è davvero bassa". Quanto a Don Merola, le indagini continuano "le conclusioni di queste situazioni le lascio all'autorità giudiziaria che sta ovviamente lavorando alacremente come sempre - prosegue il Prefetto di Napoli - quello che posso dire è che l'attività di vigilanza nei confronti di Don Luigi è un'attività di vigilanza che va sempre monitorata, anche in relazione a determinati episodi. Don Luigi è stato ascoltato attentamente da tutti i vertici provinciali delle forze polizia e ha illustrato un suo punto di vista che noi abbiamo anche recepito e quindi c'è stato questo incontro e confronto in cui una parte della vigilanza nei confronti di Don Luigi certamente sarà aumentata". "Io mi sento sereno perché faccio del bene, la Fondazione a Napoli fa solo del bene - afferma Don Luigi Merola - abbiamo 200 ragazzi, ogni giorno, che sottraiamo alla strada": "Oggi ho un agente di pubblica sicurezza che mi accompagna, non c'è bisogno che lo Stato spenda tanti soldi per me" dice ancora il prete per la legalità, come preferisce definirsi, osservando che i soldi vanno spesi per la videosorveglianza, quella che manca nel comune di Marano. "Una cosa che mi ha fatto male è che Marano sciolta per cinque volte per infiltrazione della camorra - sottolinea parlando con i giornalisti don Merola - non ha telecamere in entrata e in uscita. Questo è il colmo, ho dovuto scoprirlo io che faccio il cittadino. Questo non è possibile".

Fonte: Agi

Foto © Imagoeconomica

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