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“Per la prima volta nella storia un giornalista è stato chiamato a rispondere del perché e come fa un'inchiesta davanti a una commissione politica”.
Sono state queste le parole di Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report, prima della sua convocazione in Commissione di Vigilanza Rai prevista per questa sera alle 20 insieme al direttore dell’approfondimento Rai Paolo Corsini a seguito dei servizi giornalistici andati in onda nella puntata di Report dedicata a Silvio Berlusconi e Marta Fascina.
E' stata inoltre organizzata una passeggiata della legalità in difesa della libertà di stampa promossa da Articolo 21 che prenderà il via dal Pantheon alle 19.15.
Solidarietà al programma è stata espressa da numerose associazioni, sindacati e dalla Federazione nazionale stampa italiana.
"È complicato continuare a fare questo mestiere in un contesto del genere" ha detto Ranucci - ospite di Radio2 Social Club, il programma di Rai Radio2 condotto da Luca Barbarossa e Andrea Perroni - ricordando che "la puntata di domenica sera ha fatto un ottimo risultato, è stata comunque la prima trasmissione di approfondimento giornalistico del prime time, abbiamo parlato dell'infiltrazione della mafia in Veneto, una delle Regioni più ricche d'Italia, motore dell'economia". "Una volta stavo indossando una telecamera nascosta per entrare in un locale dove c'erano degli 'ndranghetisti che avevano ucciso tre persone - ha raccontato ancora Ranucci - Indossavo la telecamera nascosta, mi arrivò la telefonata di mia madre che mi disse 'mi raccomando stai attento, non fare i nomi', io le risposi di non preoccuparsi. Questa cosa è rimasta registrata nella telecamera nascosta. Il record di querele in una puntata? - ha proseguito - Era una puntata su un'inchiesta della 'Ndrangheta a Verona, ci hanno fatto diciannove querele per trentasei minuti di programma, con richieste di risarcimento per circa dieci milioni di euro. Tutte archiviate".

Foto © Deb Photo

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