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falcone-giovanni-bigdi AMDuemila - 23 giugno 2015
Nella villa dove il boss Stefano Bontate incontrò Andreotti e altri politici di rilievo e in cui si discusse della morte di Piersanti Mattarella da oggi si svolgeranno le attività dei ragazzi scout Agesci. Questa mattina il direttore dell’Agenzia dei beni confiscati prefetto Postiglione e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando hanno consegnato agli Scout, alla presenza delle locali autorità civili e militari, la villa di Fondo Micciulla nel quartiere Altarello di Baida. La tenuta fu il primo bene confiscato al clan Spatola-Inzerillo dall’allora Giudice Istruttore Giovanni Falcone (17 giugno 1980). All’epoca però non si sapeva cosa fosse successo fra quelle mura e chi c’era passato. Solo dopo la strage di Capaci infatti, il collaboratore di giustizia Francesco Marino Mannoia cominciò a fare nomi che mai aveva pronunciato a Falcone e raccontò delle riunioni decisionali che avvenivano proprio dentro villa di Fondo Micciulla. Ad uno di questi summit partecipò in gran segreto anche l’allora Presidente Giulio Andreotti, (i cui contatti con la mafia fino al 1980 sono stati confermati da una sentenza di Cassazione, anche se il reato è stato prescritto, ndr ) accompagnato dai fratelli Salvo e da Salvo Lima. In quell’incontro, secondo quanto raccontato dal pentito, c’era stata una discussione dai toni accesi: “Sentimmo le grida di Bontate – aveva raccontato Mannoia – Quando Andreotti andò via, Stefano mi disse che il presidente aveva chiesto spiegazioni sull’omicidio Mattarella. E lui gli aveva urlato: ‘In Sicilia comandiamo noi, e se non volete cancellare completamente la Dc dovete fare come diciamo noi’ ”.

Ora davanti l’imponente casa, ristrutturata grazie ai finanziamenti dall’Unione europea c’è scritto “Questo è il giardino dove rinascono gli uomini”.
"A 35 anni di distanza dal primo sequestro che Falcone fece di questo bene che era della famiglia Inzerillo – ha detto Francesco Caminita, responsabile Agesci Palermo - si inaugura una base scout internazionale e un luogo che accoglierà tutte quelle realtà del territorio che vogliono seguire percorsi di legalità e che vogliono fare promozione del territorio".
In molti stamani si sono congratulati con il sindaco Orlando per l’iniziativa, due fra tutti il premier Matteo Renzi e il presidente del Senato Piero Grasso. Oltre alla presidente della Camera Laura Boldrini che ha sottolineato: "La mafia per il controllo del territorio si nutre anche di simboli: sottrarre alla criminalità i beni che si trovano proprio nei luoghi in cui essa ha affermato il suo potere, restituendoli alla comunità per farne presidii di legalità ha un valore simbolico inestimabile".
Il messaggio trasmesso oggi è senza dubbio forte, ma si deve constatare anche che ci sono voluti ben trentacinque anni perché i disvalori mafiosi che hanno impregnato per anni quelle mura siano stati spazzati via definitivamente da principi, come quelli scout, basati sul servizio per l’altro e la natura.

Foto originale © Shobha

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