Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

casarrubea-giuseppe-web2A 69 anni se ne va un grande esempio di impegno civile
di AMDuemila - 8 giugno 2015
Si è spento ieri sera , all'età di 69 anni, lo storico Giuseppe Casarrubea. L' impegno civile e la continua ricerca di verità lo hanno da sempre contraddistinto rendendolo un punto di riferimento importante per tutti coloro che si avvicinano all'antimafia e non solo. E' stato un nostro collaboratore e non possiamo non ricordare il suo importantissimo lavoro di approfondimento sulla strage di Portella della Ginestra e Salvatore Giuliano, il bandito di Montelepre. Fu autore di diverse pubblicazioni (tra le più importanti ricordiamo ‘Portella della Ginestra. Microstoria di una strage di Stato’), l’ultima sul sociologo Danilo Dolci.
Il suo archivio storico (casarrubea.wordpress.com), sorto per dare seguito ad uno dei punti statutari dell’Associazione “Non solo Portella onlus” fondata nel 1998 con lo scopo di rappresentare i familiari delle vittime della strage di Portella della Ginestra (1° maggio 1947), e degli assalti contro le Camere del Lavoro del 22 giugno 1947, ha raccolto una mole di documenti preziosissima (circa 25mila) sulla storia del Ventesimo Secolo. Tra questi vi sono atti del processo di Viterbo sulla strage di Portella della Ginestra, svoltosi negli anni Cinquanta a Viterbo e a Roma (circa 14 faldoni comprendenti i rapporti giudiziari, gli atti dell’istruttoria, i dibattimenti e le sentenze). Documenti provenienti dai Servizi segreti italiani, della Commissione Parlamentare Antimafia. E poi tantissime altre carte statunitensi, britanniche, slovene, ungheresi.
casarrubea-giuseppe-archivioUn archivio che Casarrubea voleva mettere a disposizione di storici, ricercatori, docenti, studenti e operatori dell’informazione (quotidiani, tv e siti web) per sviluppare iniziative di ricerca e intervenire a livello sociale, scolastico e formativo per la salvaguardia della memoria delle lotte per la democrazia in Italia. La camera ardente è stata allestita nella sua abitazione di via Catania a Partinico dove tanti amici stanno facendo visita per un ultimo saluto. Tutta la nostra redazione di stringe attorno ai familiari nel ricordo di un uomo che aveva impegnato se stesso nella lotta per la verità e la giustizia.

Di seguito proponiamo l'ultima riflessione di Casarrubea pubblicata sul suo blog.

Personaggi
di Giuseppe Casarrubea
“Gli uomini hanno una caratteristica di cui durante tutta la loro vita non si accorgono. Da giovani o da persone più mature amano borse, borsellini, borsoni, borselli. Da anziani, però, si riducono con la borsa delle loro urine in mano.
E’ l’impatto con la malattia. A prescindere da tale caratteristica, comunque, esiste un popolo di ammalati che la società considera ai propri margini perché gli anziani sono considerati, anche dallo Stato, improduttivi, pensionati, da mandare in “quiescenza”. In realtà, però, l’ospedale è un osservatorio importante dell’andamento della società, e non solo in riferimento agli anziani o a qualche tipologia patologica. Se ci si sta dentro qualche giorno si scoprono realtà imprevedibili. Ad esempio personaggi che sembrano usciti da un mondo reale impensabile. Solo l’incontro con questo mondo ti consente di capire meglio gli uomini. In ospedale essi abbandonano le loro maschere tradizionali e sono solo se stessi, esposti come esseri senza protezione. A differenza della variegata popolazione scolastica, quella che abita gli ospedali non mistifica. Dentro ci sono i personaggi più vari. Artigiani, disoccupati, pensionati, impiegati e via di seguito. Ciascuno di loro è portatore di una storia, che si esprime attraverso la patologia: punto nodale di una lunga cronologia di comportamenti. Così c’è anche il fontaniere al quale è stato tolto un tumore perché aveva respirato per anni polveri di eternit. Un tipo bizzarro che millanta di aver fatto centinaia di chilometri al giorno con la bicicletta, di avere viaggiato in tutto il mondo e che suo padre percorreva a piedi da Palermo a Piana degli Albanesi come fosse una passeggiata, e che lui, grazie alle bombolette di aerosol che i medici non hanno voluto procurargli, ritenendole nocive, era uno dei più grandi atleti del momento. La sua seconda vita l’ha vissuta in Belgio dove ha due figli. Gli altri due in Italia. E’ alto, portatore di una tradizione religiosa antica che richiama il Natale e altre feste. Parla sempre in dialetto, con tono di voce alto e ce l’ha con i medici, con gli stupidi e le persone impreparate. A suo modo di vedere lui ne sa molto di più. E così si potrebbe continuare con tanti altri personaggi, alcuni assai pittoreschi altri meno, che popolano giornalmente le corsie e le stanze degli ospedali.
In questo mondo in primo piano ci sono i medici e gli infermieri che qui, alla U.O. di Medicina Clinica e Respiratoria sono giovani e molto preparati. Essi hanno saputo costruire, nel tempo, un amichevole rapporto con gli ammalati, rendendoli partecipi del piano terapeutico loro riservato. Dietro questo livello primario compaiono sulla ribalta un numero notevole di volontari, apprendisti, tirocinanti, studenti, crocerossine e, in ultimo, gli erogatori di alcuni servizi come quello gastronomico.
Ignorare questa realtà della vita quotidiana è da folli perché questo mondo è ricco di insegnamenti e ci aiuta a capire che non tutto nella società e nelle istituzioni è da buttare come spesso siamo soliti fare senza cognizione di causa”.

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos