Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

borsellino-casa-c-torinoanni10comIl progetto della Casa di Paolo prende forma grazie a Salvatore Borsellino e a tanti altri sognatori
di Sara Donatelli - 30 aprile 2015
Esistono delle realtà talmente belle da superare addirittura i sogni. Sono quelle realtà fatte di voci, suoni, odori, strade. Vite vissute e raccontate, sguardi incrociati e fissati nella mente. Sono queste le sensazioni nate dai racconti di Salvatore Borsellino. Storie di una vita passata. Storie lontane nel tempo, ma non nello spazio. Queste parole infatti vengono pronunciate sotto la casa in cui 75 anni fa nacque Paolo Borsellino, in quella Via Della Vetriera dove giorno dopo giorno prende vita la casa di Paolo, prende forma il sogno di Salvatore. "Io e Paolo siamo cresciuti in queste strade, correndo, nascondendoci e giocando con tutti gli altri bambini del quartiere-racconta Salvatore-. Erano giorni meravigliosi, le nostre avventure contornate dalle voci che provenivano dalle finestre aperte, dalle persone che affacciandosi dai propri balconi parlavano tra di loro". Ascoltare racconti del genere è un modo per tornare indietro nel tempo, vivendo luoghi e spazi lontani, conoscendo storie ignote. La casa di Paolo prende forma, giorno dopo giorno. Le pareti sono state ridipinte, il tetto è stato rinforzato ed addirittura sono pronte anche le postazioni dove verranno posizionati i computer. "Essendo io un ingegnere informatico voglio mettere a disposizione queste mie conoscenze, dando l'opportunità ai ragazzi del luogo di apprendere alcune nozioni di informatica, in modo tale che possano sfruttarle nel momento in cui dovranno trovare un lavoro".

L'obiettivo di Salvatore Borsellino è proprio questo: dare un'alternativa a chi, per vari motivi, un'alternativa sembrerebbe non averla. Offrire ai ragazzi del quartiere degli strumenti validi affinché possano usufruirne quando, divenendo uomini, dovranno entrare nel mondo del lavoro. Facendo un giro all'intero dei locali ci si rende conto del grande lavoro che è stato fatto, ma anche di quello che ancora dovrà essere fatto. Per fortuna Salvatore non è solo, tanti altri sognatori come lui stanno contribuendo ogni giorno a realizzare questo progetto. "Io non ho alcuna intenzione di dare vita ad un museo- prosegue Salvatore Borsellino.-Questo deve essere un luogo vivo e non di statica memoria. Quando la gente entrerà qui dovrà infatti percepire tutto l'amore di Paolo, un amore che non è mai morto e che vive attraverso i sogni di chi, come me, si sta impegnando affinché la Casa di Paolo possa essere realizzata". Sono passati tanti anni, ma ogni dettaglio è impresso nella mente di Salvatore che, raccontando l'infanzia con Paolo, sembra quasi ritornare bambino. Guardando quegli occhi azzurri ed ascoltando quella voce rauca si può capire come il tempo sia relativo, di come che non esistano barriere in grado di contenere i sogni. Viene da pensare che nonostante quella domenica infernale di 23 anni fa l'unica cosa che resta sia quel sorriso di Paolo, nascosto sotto i baffi bruciati, l'ultimo atto d'amore che Paolo ha voluto donare alla sua Palermo, l'ultimo atto di vittoria nei confronti di chi ha voluto farlo a pezzettini, di chi avrebbe voluto distruggerlo definitivamente. Come se con quel sorriso Paolo volesse dire "Sapete che c'è? Che a nulla servirà questo fuoco e questo fumo, a nulla serviranno questi palazzi sventrati e queste lamiere distrutte. Ed anche se queste urla di madre rimarranno immutate nel tempo, so che ci sarà sempre qualcuno pronto a non dimenticare ciò che è successo. E soprattutto, so che i miei cinque ragazzi continueranno a vivere in tutti quei giovani che urleranno la propria resistenza. Ora, e per sempre".

Foto tratta da torinoanni10.com

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos