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Il 14 agosto di due anni fa il governo italiano decideva di far tornare in Egitto l’ambasciatore richiamato per la scarsa collaborazione delle autorità egiziane. Il mese dopo l’insediamento del nostro nuovo diplomatico a Il Cairo, Gianpaolo Cantini, abbiamo lanciato la scorta mediatica per chiedere quali passi avanti avesse fatto la ricerca di #veritapergiulioregeni. Oggi, consapevoli che nulla sia cambiato e a cospetto della retromarcia del nostro governo sosteniamo la petizione per chiedere che l’Italia richiamo nuovamente l’ambasciatore.

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L’8 aprile 2016 quando ormai appariva chiarissimo che dal governo egiziano avremmo avuto solo bugie, fango e sanguinari depistaggi ma nessuna collaborazione nelle indagini sul sequestro, le torture e l’uccisione di Giulio Regeni il governo ha deciso di richiamare il nostro ambasciatore per dare un segnale forte della volontà del nostro Paese di ottenere verità e giustizia. Tuttavia il 14 agosto 2017 l’allora premier Gentiloni, seppure in assenza di qualsiasi reale collaborazione egiziana, decise di reinviare l’ambasciatore al Cairo: “una figura autorevole che avrà come mandato prioritario la ricerca di verità e giustizia” per Giulio Regeni, dissero alla famiglia e al Paese.

A quasi 2 anni dal suo ritorno, nessun passo avanti è stato fatto; tanti, invece, gli accordi economici e commerciali(anche aventi ad oggetto armi e sistemi software che consentono di spiare a distanza dati e informazioni personali) tra il nostro Paese e l’Egitto. Gli unici “brandelli di verità” li abbiamo grazie all’incessante lavoro del legale della famiglia, della procura e degli investigatori di Roma,e degli eroici consulenti della famiglia al Cairo, che hanno pagato il loro impegno con arresti e intimidazioni.

Sappiamo, per voce dell’avvocato Ballerini, che l‘ultima rogatoria non ha avuto risposta, e che i contatti tra le procure sono fermi da novembre del 2018.
La missione dell’ambasciatore è di fatto fallita.
Ci uniamo alla richiesta della famiglia Regeni e dell’avvocato Ballerini: “L’talia richiami l’ambasciatore. Si dichiari l’Egitto paese non sicuro, non lasciateci soli a cercare la verità“.
Ne va della dignità del nostro Paese.

Tratto da: articolo21.org

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