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Non sono bastati al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro sette mesi di bombardamenti e gli allarmi lanciati dalle organizzazioni Onu sulla catastrofe umanitaria in corso a Gaza dovuto all’offensiva israeliana e al blocco degli aiuti.
La bandiera di Israele sventola dal 12 ottobre 2023 dalla facciata del Comune di Venezia. Un Comune speciale, in quanto Capoluogo di Regione e patrimonio dell’Umanità, perciò rappresentativa di Venezia, Veneto e genere umano.
È bene ricordare agli amministratori allergici alla Costituzione che “La Sovranità Appartiene al Popolo” come stabilisce l’Art.1 e che i rappresentanti politici sono tenuti ad operare con spirito di servizio, rispettando il volere espresso dai cittadini.
Il popolo veneto la guerra non la vuole e si associa ai concittadini che manifestano in tutte le città d’Italia contro il genocidio di Gaza, denunciando le grida di dolore che arrivano dal popolo palestinese e dalla comunità internazionale.
In questo momento due milioni di palestinesi stanno morendo di fame come conseguenza di un assedio criminale perpetuato da Israele.
Nel cuore della Striscia di Gaza gli indicibili orrori della guerra sono diventati una realtà quotidiana.
C’è un’Italia che scende in piazza da quattro mesi, senza fermarsi, per chiedere di poter parlare di genocidio senza censura e senza manganellate, per denunciare la pulizia etnica dei palestinesi perpetrata dal Governo israeliano, incurante dei 12.500 bambini morti che nulla hanno a che fare con questo conflitto.
Il popolo italiano, così manifestamente contrario al genocidio, come dimostrato dalle continue manifestazioni, non si sente affatto rappresentato da istituzioni che tradiscono il mandato della loro funzione, ignorando l’appello incessante del popolo.
È evidente che molti amministratori non stiano tutelando la volontà espressa a gran voce dai cittadini, ed è lecito chiederci perciò, a questo punto, quale categoria di persone vogliano essi tutelate, nonché di quali interessi economici e politici essi intendano essere di fatto portatori.
Potentissimo il recente articolo di ANTIMAFIADuemila del 28/04/2024 intitolato: "Il Governo vende armi a Israele nonostante il massacro a Gaza e l'art.11: export di 9 milioni".
L’articolo mette in evidenza quanto la vendita delle armi sia necessaria al mercato della guerra e si legge: “Non basta che Israele sia al momento alla sbarra davanti alla corte internazionale di giustizia per genocidio. Non bastano le 32mila vittime palestinesi, o gli allarmi lanciati dalle organizzazioni Onu, sulla catastrofe umanitaria in corso a Gaza dovuto all’offensiva israeliana e al blocco degli aiuti.
E non basta nemmeno l’art.11 della Costituzione italiana nel quale, nel ripudiare la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli, si disapprovano gli invii di armamenti in paesi in conflitto, come Israele.
Il governo di Giorgia Meloni non solo ha esportato armi a Israele, che dal 7 ottobre sta conducendo un’aggressione contro 2 milioni di palestinesi della Striscia di Gaza e un’operazione militare sull’orlo dell’escalation a Nord con il Libano, per 9,9 milioni - 2,1 dei quali dall’inizio dell’attacco alla Striscia (dati Istat), come riportato da Il Fatto Quotidiano - ma ha anche incrementato l’importazione di armamenti da Tel Aviv. “Una crescita importante”, scrive l’Unità per le autorizzazioni di materiale di armamento (Uama), nella Relazione annuale visionata da Il Fatto Quotidiano.”
Vengono in mente anche le parole del missionario comboniano, padre Alex Zanotelli, quando qualche mese fa denunciava l'osceno allineamento della stampa italiana sulle guerre in Ucraina e nel Medio Oriente: “L’unica cosa che rimane oggi da fare, soprattutto come italiani, è di chiedere perdono per il nostro silenzio. Questo disastro palestinese è andato avanti per 70 anni, non possiamo accettare una roba del genere. Un silenzio così incredibile. Ricordiamoci lo Stato italiano com’è coinvolto. Ricordiamo che c’è un trattato militare segreto tra Italia e Israele che ancora non è stato rivelato e non si riesce a sapere cosa c’è scritto. Ricordiamo tutte le armi che abbiamo venduto e stiamo vendendo a Israele”.
Gli amministratori farebbero bene a registrare, soprattutto in vista di elezioni Europee, il sentimento popolare diffuso di insofferenza per quella maschera fintamente democratica dietro la quale una politica venduta si nasconde abitualmente per mostrare, ancora una volta, quanto gli interessi economici e politici siano più forti di ogni interesse per la vita umana.
I dis-valori di certa politica non risparmiano nemmeno la scuola.
Ricordiamo le parole di Antonio Mazzeo autore del libro inchiesta: “La scuola va alla guerra” edizione Manifestolibri. Il libro è stato presentato a Verona il 18/04/24 presso il Centro Culturale della Libreria Indipendente “Libre!”. L’incontro, al quale è intervenuto anche Padre Alex Zanotelli, è stato molto apprezzato dai genitori preoccupati per il proliferare, anche in Veneto, di campi-scuola presso le caserme, dove gli studenti subiscono un catechismo militare utile a garantire carne alla mattanza bellica.
Il libro mette in evidenza: “Stiamo assistendo ad un soffocante processo di militarizzazione delle istituzioni scolastiche e dei contenuti culturali e formativi.  Come accadeva ai tempi del fascismo, le scuole tornano ad essere caserme mentre le caserme si convertono in scuole per formare lo studente-soldato, votato all’obbedienza acritica. I protocolli d’intesa scuola-forze armate partono sempre più dalla scuola dell’infanzia in una logica di pervasivo indottrinamento. È necessario che docenti e studenti scelgano da che parte stare: a fianco dei mercanti di morte, come chiedono sempre più generali e ministri, oppure accanto a chi opera in difesa della scuola sede di libertà e giustizia".
Concludendo, la bandiera di Israele rappresenta uno Stato che ha commesso e sta commettendo gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale e la sua esposizione sulla facciata di Ca' Farsetti esprime una grave complicità per tali violazioni.
Chiediamo quindi al Sindaco e al Consiglio Comunale di Venezia di rimuovere la bandiera israeliana dalla facciata del Comune e di unirsi al coro veneziano, veneto, italiano ed internazionale che lotta per la difesa dei diritti umani e nel rispetto delle leggi internazionali.

LISTA CITTADINI LIBERI:

Alessandra Rossi
Alessandro Braga
Alessandro Lucietto
Alessandro Trevisi
Andrea Lovo
Anna Bordignon
Antonio Cadore
Carlo Selle
Carmine Liotta
Chiara Girolimetto
Chiara Linguanotto
Daniela Ossato
Daniele Davanzo
Davide Scomazzon
Denny Marzella
Devid Tronchin
Donatella Gasparella
Eleonora Cacciavillani
Eleonora Morini
Elisa Giaretta
Elisa Zago
Fabio Bedin
Fabio Manfredonia
Flavio Bertaiola
Flavio Dassie
Giacomo Galeazzo
Giorgio Verardo
Giovanni Bellini
Gratiela Adriana Ignea
Ilario Pezzo
Loris Binosi
Lucia Parissenti
Luciano Nervo
Luna Speranza
Magda Bardellotto
Manuel Manfrini
Mara Caobianco
Maria Fasolo
Maria Elena Ghirardi
Maria Pia Pecorella
Matteo Buratin
Matteo Sgarbossa
Michela Brandalise
Michela De Iaco
Monica Tacconi
Nicola Zignoli
Paolo Contin
Paolo Rosina
Raffaele Turrin
Renata Franco
Romeo Gasparini
Romina Anselmi
Sara Dal Santo
Simone Sudiero
Tiziana Zorzi
Tommaso Cocchetto
Valentina Tisato
Wilma Zanco
Simone Gibbin
Antonella Vignati
Giuliano Brigo
Marilena Bertinazzi

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