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Lettera aperta a tutti gli studenti di ogni ordine e grado

Partinico si sveglia attonita e tramortita. Partinico è incredula. Partinico piange una vita che si stava affacciando alla vita. Partinico non riesce a non cadere nell’ipocrisia e in quella ostentazione del dolore che, senza una attenta riflessione, rimane fine a stessa.
Da anni profondiamo ogni sforzo incontrandovi e confrontandoci con voi, con i vostri insegnanti, lo facciamo perché crediamo nella missione di cui ci siamo fatti carico, che svolgiamo perché vogliamo e pretendiamo di credere che migliorarci tutti insieme sia possibile.
La morte violenta di un uomo, di una donna non ha né può avere causa o ragione, ancora di più se la vita che viene spezzata è quella di un giovane ragazzo. Non c’è genitore che non tremi da quando si è diffusa la notizia, non c’è uomo o donna che non guardi con apprensione profonda alla vita sociale di tutti voi.
La cultura della violenza in ogni sua forma ha permeato tutti i settori della nostra società; non è passato neppure un mese da quando avevamo denunciato ciò che stava avvenendo nella cosiddetta “malamovida” del nostro Capoluogo, l’avevamo definita “movida di morte”. Eppure non erano casi singoli, già, oltre il nostro Capoluogo, anche Terrasini, Trappeto, Balestrate avevano pagato il loro dazio di sangue.
Il numero dei morti, connessi alla movida notturna, è tremendamente elevato ed inaccettabile, tremendamente elevato ed inaccettabile è il rischio che ciò accada ancora se non facciamo qualcosa tutti e tutti insieme. Siamo certi che le istituzioni stanno già provvedendo, ma è nelle scuole che dobbiamo profondere lo sforzo maggiore: auspichiamo che di questi eventi se ne parli e se ne parli a lungo, in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Non possiamo cadere nella ipocrisia di ritenere inadatti questi argomenti anche per i nostri bambini, se poi affidiamo loro strumenti di comunicazione digitale, con tanto di profili social, da cui subiscono un bombardamento di notizie che non sono in grado di elaborare autonomamente.
Girando tra le vostre classi sovente ci siamo confrontati con alcune correnti opinioni, uscite proprio dalle vostre considerazioni, che vedevano “normale” fare uso e sballarsi di alcol nelle uscite con gli amici. Ebbene crediamo sia tempo di superare queste fallaci convinzioni e ricondurre tutto nell’alveo di una vita forse anche spericolata, ma di certo non protesa alla cultura della morte e della violenza.
Il consumo di droghe, non solo quelle leggere, è in costante aumento, anno dopo anno nelle scuole medie, primarie e secondarie. Eliminarne l’uso non è solo un problema di salute propria! Perdere freni inibitori, non avere più il feedback della violenza inferta, condurre autovetture sotto l’effetto delle stesse significa mettere a rischio la vita di tutti.
L’uso e la vendita di sostanze stupefacenti, poi, finanziano le organizzazioni criminali che in maniera diretta o indiretta ne controllano lo spaccio. Sappiate che i proventi di una banalissima “canna” vanno all'organizzazione criminale che controlla il territorio. I soldi che vengono usati per comprare la droga servono a pagare gli scagnozzi e comprare le armi di chi proverà ad uccidere poliziotti e magistrati e verrà ad estorcere il denaro ai vostri genitori. Colpiranno 2 volte quelle famiglie che vengono devastate dal mondo atroce della droga e che alla fine sono sempre le ultime a sapere di questo sciagurato tunnel in cui troppo spesso si cade ancora.
E’ tempo di spazzare via dalla nostra vita e dal nostro futuro questi terribili mostri, prima tra tutte la malapianta della mafia e tutte le sue tremende ramificazioni!
Siamo sempre venuti nelle scuole, siamo venuti a trovarvi ed abbiamo chiacchierato insieme e lo faremo ancora. Aiutateci a non rendere vano il tributo di sangue giovane che in questi giorni è stato tristemente versato sulla terra che doveva solo vederci crescere insieme!

In foto: Francesco Bacchi il ragazzo ucciso durante una rissa vicino alla discoteca Medusa a Balestrate e il luogo dell'omicidio (tratta da PalermoToday)

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