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L’INDAGINE “GRANDE DRAGO 2”
Questa indagine è importante in quanto mette in risalto le relazioni tra appartenenti alla cosca e gli imprenditori cutresi operanti sul territorio reggiano. L’indagine viene trasmessa per competenza alla DDA di Catanzaro ed inquadra l’ultima fase di attività di Antonio Dragone. Dopo la remissione in libertà tenta infatti, con l’aiuto di fedelissimi (tra cui il nipote Raffaele) di riprendere il potere attuando un’attività di carattere estorsivo attraverso lo schermo dell’Artemide Srl. Le vittime sono tutte imprenditori cutresi, residenti però nel reggiano. Questi vengono obbligati o al pagamento di denaro o a cessioni in subappalto di lavori all’Artemide Srl.