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Fa bene Giorgio Bongiovanni a chiedersi che fine abbia fatto Matteo Messina Denaro.
Mai, come in questo caso, la domanda include la risposta.
Messina Denaro è vivo, sta bene, cura i suoi affari, rispetta i patti e pretende che anche gli altri li rispettino, custodisce trent’anni di segreti, di Mafia e di Stato, manda cartoline di ringraziamento a chi si informa sulla sua salute, approva con competenza giuridica la piega che ha preso in Italia la discussione sulla Trattativa Stato-Mafia. Si muove, viaggia e vede gente.
Una sentenza che costruisce il Nuovo Mondo: la definimmo così, alla pubblicazione delle 3000 pagine della corte d’Assise d’appello di Palermo, presieduta da Angelo Pellino, giudice a latere, Vittorio Anania.
E noi, alludendo al Nuovo Mondo, intendevamo solo richiamare l’attenzione sul fatto che adesso con la Mafia “si può trattare ai sensi di legge”; che è sufficiente la divisa da “appuntato” per farsi sotto e venire a patti con il nemico; che lo Stato può beatamente fottersene di chi tratta in nome e per conto suo; che i cittadini vanno tenuti all'oscuro di tutto; che se salta fuori un covo di mafia, con annessa cassaforte, abile e pluridecorato sarà l'ufficiale dei carabinieri che se ne andrà a spasso da un’altra parte; che al capo dei capi di Cosa Nostra, in quel caso Bernardo Provenzano, deve essere almeno garantito un letargo investigativo decennale.
Non ci mettiamo niente del nostro, in questa lettura dei fatti.
E’ il Nuovo Mondo. Non possiamo che prenderne atto.
Quindi fa bene Bongiovanni, a chiedersi che fine abbia fatto la primula rossa di Castelvetrano.
Dove era è. Sta dove stava. A metà strada, fra la Mafia e lo Stato. D'altra parte, è pensabile che si possa scomparire per trent’anni senza lasciare una minima traccia di sé?
Tornano a farsi sentire i cialtroni e i ciarlatani di sempre, che però’ la cosa più importante di questa sentenza ancora sembra che non l’abbiano capita.
Punto uno. La Corte dice che la trattativa ci fu.
Punto due. E che si poteva fare.
Punto tre. Per questo i carabinieri sono stati assolti.
Punto quattro. E forse se i carabinieri non avessero trattato, non sarebbero stati assolti, ma condannati, magari a morte, come Falcone e Borsellino.
Si chiama - lo ripetiamo - Nuovo Mondo.
Ma noi non crediamo che il nostro capo dello Stato, Sergio Mattarella, in una situazione del genere, possa fare spallucce distratto dalla gran caciara di cialtroni e ciarlatani.

Foto © Imagoeconomica

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La rubrica di Saverio Lodato   


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