Napoli, da Regno delle due Sicilie a capitale della monnezza
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Scava e scava, sotto l'immondizia della Campania spunta una miniera d'oro.
Oro sporco. Una montagna di denaro che ha reso lo smaltimento illegale di rifiuti un vero e proprio Core business per la camorra. Per i criminali, un boccone in cui affondare i denti; per la gente, come ad Acerra, brutte sorprese, come unincidenza di tumori doppia rispetto al resto dell’Italia.
Quattordici anni di emergenza serviti solo a sprofondare denaro pubblico. Mentre continuavano le truffe del giro bolla, le discariche abusive, e le carrette del mare affondavano a largo cariche di spazzatura. Il tutto nell’inefficienza di chi avrebbe di chi avrebbe dovuto risanare una situazione che era che era sta dichiarata emergenziale già nei primi anniNovanta: tra migliaia di lavoratori socialmente utili in disarmo, mezzi per lapulizia acquistati e mai utilizzati, e una pioggia di denaro pubblico sulla Campania.
Finché a dicembre 2007 la situazione esplode: strade invase dalla monnezza, roghi dei cassonetti, presidi, pompieri aggrediti, lotte dicittadini che non vogliono avere una discarica nel giardino accanto. Quando arriva l’ex capo della polizia Gianni de Gennaro a risolvere il problema, si promette che tutto si aggiusterà in tre mesi. Ma questa è rifiutopoli,bellezza, e non ci puoi fare niente. Un viaggio sconvolgente attraverso una regione che è diventata, suo malgrado, la pattumiera d’Italia. Miniera d’oro,criminalità. E cancro.