Storia di un’eresia borghese
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Un libro che racconta, con la passione della grande narrativa e il rigore del giornalismo d’inchiesta, la vita di Libero Grassi, l’imprenditore ucciso dalla mafia nel 1991 per il suo ostinato, pubblico rifiuto di pagare il pizzo. “La stampa ha ordito la trama del martirio. Libero Grassi non è più l’industriale che ha negato il suo consenso alla mafia, ma l’emblema di una ribellione possibile. I quotidiani ripetono ossessivamente la stessa terminologia. Su tutte spiccano due parole: simbolo ed eroe […] Il 29 agosto del 1991, secondo l’Eurispes, è nata una figura imprevista, destabilizzante per la mafia e per lo Stato che la combatte: la figura dell’eroe. Un eroe diverso da quelli belli, prepotenti e rampanti celebrati nei film, nelle riviste patinate e persino dai partiti politici degli anni Ottanta. Un eroe, privo di particolari superiorità, che smaschera la pochezza dei finti eroi, paladini del lusso, cultori dell’immagine ed esperti della comunicazione di massa. Uomini e donne normali il cui rigore morale individuale diviene, nella latitanza di personaggi pubblici carismatici, punto di riferimento sostanziale a cui affidare la difesa del bene comune”.