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Il 22 gennaio l'esercito dell'Ecuador ha reso noto di aver rinvenuto a Vìnces, nella provincia centrale di Los Ríos, un totale di 22 tonnellate sepolte in stanze sotterranee di una piantagione insieme ad un vero e proprio arsenale bellico e a migliaia di munizioni.
Le autorità hanno riferito che la merce apparterrebbe ad una costola del cartello dei Choneros, lo stesso che ha messo a ferro e fuoco l’intero paese a seguito dell’evasione del boss “Fito”. Si tratta, assicura il portale di notizie Primicias, di un sequestro storico per l'Ecuador, che prima era stato valutato in dieci tonnellate, ma oggi è stato aggiornato a 22. Secondo informazioni militari, la cocaina era mimetizzata in 733 pacchi nascosti in sacchi di juta ricoperti di una vernice nera ed era destinata "ad essere trasportata nei mercati dell'Asia, dell'Europa e dell'America settentrionale e centrale, utilizzando aerei leggeri spesso invisibili ai radar". Attraverso le sue reti sociali. L'esercito ecuadoriano ha precisato che il successo dell'operazione è stato ottenuto dopo oltre sei mesi di intelligence e di sorveglianza militare. Da parte sua il presidente Daniel Noboa ha dichiarato in una intervista a Teleamazonas che la droga sequestrata dall'esercito è una "quantità impressionante" che, se fosse arrivata a destinazione, avrebbe avuto un valore compreso tra 300 e 500 milioni di dollari. L'annuncio dello spettacolare sequestro, rilevano i media a Quito, è stato formulato dal governo proprio nel giorno in cui è arrivata una delegazione statunitense guidata dal Consigliere speciale della Casa Bianca per le Americhe, Christopher Dodd, e integrata dal capo del Comando meridionale degli Stati Uniti, generale Laura Richardson.
Quello del 22 gennaio è solo l’ultimo di importanti sequestri dall’inizio dell’anno. Nelle scorse settimane sarebbero state sequestrate altre 14 tonnellate, per un complessivo di 36 dall’inizio del 2024.

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