Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Coloro che sono stati presi di mira dall'Ufficio del Controllo dei Beni Stranieri del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti (OFAC) sono diversi membri e fuggitivi della fazione Los Chapitos del Cartello di Sinaloa. "I Los Chapitos", o i Piccoli Chapos, sono i figli del famigerato signore della droga Joaquin "El Chapo" Guzman Loera, che hanno occupato il vuoto di potere lasciato dal padre nel 2017, dopo il suo terzo arresto e la successiva estradizione negli Stati Uniti. Insieme, controllano una parte significativa del commercio illegale di droga, incluso il fentanyl e non esitano a ricorrere a misure estreme di violenza per mantenere la loro posizione al vertice. "Per dominare la catena di approvvigionamento di fentanyl, i Chapitos uccidono, rapiscono e torturano chiunque si metta sulla loro strada", ha dichiarato la DEA. "In Messico, hanno dato in pasto vivi i loro nemici alle tigri, li hanno torturati con l'elettricità, sottoposti a waterboarding e li hanno uccisi a distanza ravvicinata con una mitragliatrice calibro 50".

Pertanto, al fine di limitare le capacità di produzione di droga del Cartello di Sinaloa, l'OFAC ha imposto sanzioni ai membri della rete di approvvigionamento di prodotti chimici e precursori, tra cui i fratelli Ludim e Luis Alfonso Zamudio Lerma.
Secondo quanto riportato dalla Dea il cartello acquista i precursori da tutto il mondo, con diversi fornitori noti con sede in Cina.
Una volta in Messico, i prodotti chimici vengono trasportati in "super laboratori" di droghe che possono produrre grandi quantità di oppiacei sintetici mortali in poco tempo. Da lì, le droghe vengono trafficate negli Stati Uniti.
"I fratelli Zamudio Lerma e la loro rete permettono la produzione di droghe sintetiche che devastano le vite americane, mentre riempiono le tasche della leadership del Cartello di Sinaloa", ha dichiarato la direttrice dell'OFAC, Andrea Gacki. "Privare questa rete di accesso e risorse ostacolerà la capacità del Cartello di Sinaloa di produrre e trafficare le droghe illecite di cui dipende".

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos