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Khalid bin Salman ha negato ogni coinvolgimento dello Stato saudita nel caso della sparizione del noto giornalista

Khalid bin Salman (KBS), attuale capo della Difesa saudita e precedentemente ambasciatore negli USA, è un fidato consigliere e fratello del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. KBS sarebbe coinvolto nel complotto per l’assassinio del giornalista saudita Jamal Khashoggi, in quanto avrebbe suggerito a quest’ultimo di sbrigare alcune formalità ufficiali presso il consolato saudita a Istanbul. Dove, il 2 ottobre 2018, un gruppo di assassini sauditi gli avrebbe teso un agguato mortale. Khashoggi ha lasciato l’Arabia Saudita nel 2017 per recarsi negli Stati Uniti nel tentativo di non essere perseguitato e arrestato. Infatti, durante il mandato di KBS come ambasciatore saudita negli Stati Uniti (da aprile 2017 a febbraio 2019), il governo saudita ha anche arruolato diversi cittadini sauditi residenti negli USA per spiare, molestare e intimidire gli attivisti sauditi presenti sia sul territorio statunitense che canadese.

Prima di assassinare Khashoggi, il principe saudita Mohammed bin Salman, oltre ad affidarsi a KBS, si sarebbe affidato anche al suo stretto consigliere, Saud al-Qahtani. Nel tentativo di intimidire il noto giornalista, è arrivato anche a impedire al figlio di Khashoggi di poter viaggiare all’estero, oppure ha offerto al giornalista del denaro per far cessare le sue critiche verso il principe saudita. Questo, fino al 2018, quando il giornalista saudita è stato costretto a recarsi presso l’ambasciata saudita a Washington D.C. per ottenere un sostituto del suo passaporto che era misteriosamente scomparso dalla sua casa in Virginia. All’ambasciata, KBS ha incontrato Khashoggi e gli ha chiesto informazioni sul suo lavoro di giornalista per il Washington Post.

Ma KBS ha svolto anche un ruolo fondamentale nella copertura dell’omicidio Khashoggi, negando di aver ordinato al giornalista saudita di recarsi a Istanbul. Inoltre, KBS ha anche mentito al governo USA, al Congresso e ai media, affermando che il governo saudita stava sinceramente cercando il suo “amico”, definendo l’affermazione secondo cui il governo saudita potrebbe aver rapito o ucciso Khashoggi come “assolutamente falsa e infondata”.

Fonte: dawnmena.org

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