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ovuli cocainadi Piero Innocenti
Almeno una ventina i narco-corrieri nigeriani arrestati in questo scorcio di mese del 2019 dalle forze di polizia in diverse città italiane.
In un paio di circostanze si è trattato di interventi che hanno portato al sequestro di ben 20kg di eroina (in un’area di servizio del veronese), di marijuana e cocaina (a Modena).
Negli altri casi (Milano, Siracusa, Pistoia,Olbia), gli arresti hanno riguardato “ovulatori”.
Fenomeno questo dei narcorrieri (conosciuto anche con il termine anglosassone di body packers o mules o higher angels) che si è andato sempre più diffondendo e che vede i nigeriani protagonisti assoluti del micro traffico, come emerge anche dai rapporti annuali redatti dalla DCSA (Direzione Centrale per i Servizi Antidroga).
I portatori “corporali” di droghe illegali (nella maggior parte dei casi eroina e cocaina), emulano pratiche antiche che venivano utilizzate, ad esempio, durante il periodo della c.d “guerra fredda” per l’occultazione rettale di microfilm o quelle, sempre con la stessa modalità, dei minatori del Transvaal per nascondere i diamanti.
I pacchetti, preparati utilizzando materiali diversi (plastica, gomma, lattex, nastro isolante, preservativi), vengono introdotti per via orale, rettale o vaginale e recuperati una volta che il corriere ha superato i controlli di frontiera. Di dimensioni ridotte, ma più numerosi, gli involucri contenenti lo stupefacente introdotti via orale nel tubo digerente; di dimensioni maggiori quelli per via rettale che, anche con movimenti diaframmatici, sono spinti verso i tratti prossimali del grosso intestino per renderli difficilmente localizzabili nella ipotesi di esplorazione rettale.
In diversi casi gli ingoiatori di droghe assumono farmaci che inibiscono la peristalsi (il movimento contrattile con cui si spinge in avanti il contenuto alimentare). Il sistema di trasporto intracorporale ha raggiunto da tempo una elevata percentuale di successo, sia per il confezionamento sempre più accurato degli involucri, sia per l’addestramento – diete e psicoterapia per trasportare gli ovuli nello stomaco – cui sono sottoposti narco-corrieri prima del “servizio” da compiere.
In Colombia, poi, almeno in passato, ci sono stati specialisti del settore che addestravano nell’allenamento dei mulas abbinando a diete che eliminavano grassi e farine esercizi fisici per rinforzare i muscoli addominali.
Per questa attività, in genere, vengono reclutate persone di qualsiasi genere, condizione sociale e culturale, con preferenza di persone che hanno una corporatura alta e robusta in quanto hanno una maggiore capacità di introdurre ovuli. Il “caricamento” nello stomaco di un centinaio di ovuli, pari a circa un chilogrammo di droga, viene pagato con circa 4-5 mila euro partendo dalla Colombia. Un “servizio” decisamente molto pericoloso perché la rottura degli involucri può causare gravissime complicazioni, in particolare l’occlusione intestinale o, peggio, la morte per overdose.
L’attività di contrasto delle forze di polizia si avvale soprattutto della radiografia dell’addome per individuare la presenza degli ovuli la cui lunghezza varia, mediamente, dagli 8 cm. per quelli ritrovati a livello gastrointestinale fino ai 15 cm per quelli occultati nella vagina. Non sono mancati casi di piccoli involucri contenenti droga persino nel condotto uditivo esterno.
Nell’ambito degli “ovulatori” ci sono, poi, i body stuffer ( detti anche mini packer) che sono i piccoli spacciatori o consumatori che entrati in contatto visivo con le forze dell’ordine, per evitare l’arresto, cercano di disfarsi della droga ingoiando, impulsivamente, l’involucro confezionato. I corrieri umani restano, alla fine, quelli individuabili con maggiori difficoltà nei controlli di polizia.

Tratto da: liberainformazione.org

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