La Nato in corsa per migliorare i piani di difesa per i Paesi baltici. Rischio escalation sempre più vicino
La Nato deve migliorare i piani di difesa per i Paesi baltici, considerando che la Russia si prepara a inviare armi nucleari nella vicina Bielorussia. A riferirlo è stato il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, in un'intervista al "Financial Times". "Gli Stati baltici devono essere rafforzati. La Lituania deve essere rafforzata perché abbiamo un territorio vulnerabile", ha spiegato Landsbergis, secondo cui i piani finora presentati dalla Nato sono utili in caso di crisi, non tengono conto di situazioni come quella attuale, ovvero con la Russia che continua a porre minacce alla sicurezza delle nazioni baltiche. "Se si perdesse il controllo del corridoio di Suwalki, cambierebbe molto. I Paesi baltici non possono essere lasciati cosi' come sono", ha affermato Landsbergis.
Il riferimento esplicito è alla notizia - passata in sordina - secondo cui la Russia inizierà a dispiegare armi nucleari in Bielorussia nella prima settimana di luglio. Una comunicazione ufficiale annunciata dal Capo del Cremlino Vladimir Putin all'omologo bielorusso Alexander Lukashenko nel corso di un incontro a Sochi, in Russia. ''Quindi tutto è secondo i piani, tutto è stabile'', ha detto Putin secondo quanto riportato da Mosca. In precedenza, i due leader avevano concordato il piano di schieramento di missili nucleari terrestri a corto raggio russi sul territorio bielorusso, dove rimarranno sotto il comando russo.
La Bielorussia non avrebbe "alcun dubbio" nell'usare armi nucleari se dovesse essere aggredita, come ha detto poche ore fa il presidente Lukashenko, sottolineando che è stato lui ad insistere con Putin affinché schierasse armi nucleari tattiche in Bielorussia. L'arrivo di queste armi, previsto per il mese prossimo, è stato confermato anche dall'agenzia bielorussa Belta, poi ripresa da quelle russe. "Tutto è pronto - ha aggiunto Lukashenko -. Penso che ci vorranno alcuni giorni e avremo quello che abbiamo chiesto. E anche un po' di più”. A dettare il tempo per questo dispiegamento di armi nucleari è solo la conclusione dei lavori di costruzione delle installazioni necessarie. I quali, appunto, sono più che brevi. E il rischio di un’escalation nucleare è dietro l’angolo come mai prima d’ora.
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