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Politico: potenziale crollo delle linee del fronte quest’estate

Al fronte il morale delle truppe ucraine non è mai stato così cupo e lo spirito combattivo per vincere è oramai stroncato dalla mancanza di uomini, munizioni e dai bombardamenti incessanti delle forze armate russe.
Al giorno d'oggi, le aspiranti reclute evitano la leva e trascorrono invece i loro pomeriggi nei nightclub. Molti hanno lasciato del tutto il Paese”, scrive il quotidiano Politico che già pochi giorni fa, interpellando ufficiali ucraini di alto rango, aveva descritto un quadro estremamente desolante per il futuro del conflitto.
Secondo i militari intervistati “c'è un grande rischio che le linee del fronte crollino ovunque i generali russi decidano di concentrare la loro offensiva”. Inoltre, grazie a un peso numerico molto maggiore e alle bombe aeree guidate che ormai da settimane distruggono le posizioni ucraine, la Russia sarà probabilmente in grado di “penetrare la linea del fronte e di distruggerla in alcune parti”. Gli alti ufficiali hanno specificato che non c’è nulla che possa aiutare l’Ucraina poiché “non esistono tecnologie serie” in grado di compensare la grande massa di truppe che la Russia probabilmente scaglierà.
In sostanza, “se la situazione non cambierà presto in questo terzo anno di invasione russa, sarà la nazione dell’Ucraina così come esiste attualmente a essere consegnata al passato”, scrive Politico. Lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato costretto a mettere in chiaro la posta in gioco, affermando che il Paese “perderà la guerra” se il Congresso degli Stati Uniti non si farà avanti e non fornirà ulteriori aiuti.
Anche il massimo comandante militare ucraino, Oleksandr Syrsky, ha rilasciato al New York Times una valutazione “desolante”, delle posizioni dell’esercito di Kiev sul fronte orientale, affermando che la situazione è “peggiorata in modo significativo negli ultimi giorni” e stanno intensificando gli attacchi per sfruttare il crescente vantaggio in termini di manodopera e munizioni per sfondare le linee ucraine, utilizzando nuove unità di mezzi corazzati.
Il generale Syrsky ha precisato che la Russia sta cercando di sfruttare questo momento di difficoltà dell’Ucraina per ottenere una svolta operativa lungo diverse principali linee di attacco, ponendo la minaccia più imminente per la città di Chasov Yar. Nelle ultime ore, in questo settore del fronte, come riportato dai blogger russi, dopo aver conquistato Bogdanovka, la 200° brigata sta attaccando su un fianco nell’area di Kalinovka, mentre l’11° brigata ha preso posizione lungo il canale e si sta avvicinando all’insediamento da sud.


La carenza di munizioni e sistemi di Difesa aerea ha minato l’industria bellica nazionale

In questo momento, il bisogno più urgente dell’Ucraina dal punto di vista dell’approvvigionamento bellico, sono i proiettili di artiglieria e i sistemi di Difesa aerea. In particolare Kiev afferma di aver bisogno di almeno due dozzine di sistemi di difesa aerea Patriot per proteggere le truppe in prima linea e per difendere Kharkiv, la città più grande del paese dopo Kiev, che da settimane è sotto feroci attacchi missilistici e di artiglieria.
La leadership ucraina, tuttavia, non menziona il fatto che quasi tutte le batterie sono state distrutte dai russi, ormai in grado di attivare contromisure contro questi sistemi estremamente costosi: una batteria Patriot ha un costo di 1 miliardo di dollari, mentre un solo missile vale 5 milioni di euro.
La sua capacità di distruggere le armi della Nato è aumentata con il passare dei mesi. I Patriot americani sono una delle vittime preferite di Putin. Gli F-16 sono attesi dallo stesso destino”, scrive il professore associato alla LUISS Alessandro Orsini su Sicurezza Internazionale.
Secondo Business Insider, attualmente le Forze Armate non possono nemmeno più utilizzare HIMARS per colpire gli stessi bersagli, in quanto la loro efficacia è stata ridotta a causa del basso numero di missili disponibili.
Le carenze nella difesa aerea stanno rendendo sempre più vulnerabili le infrastrutture energetiche ucraine. L’Institute for the Study of War (ISW), in un rapporto speciale sulla campagna aerea, ha affermato che i comandanti hanno dovuto affrontare scelte difficili su come schierare i pochi sistemi intercettori rimasti.
I sistemi in grado di intercettare i missili russi che colpiscono le città e le infrastrutture ucraine, sono gli stessi necessari per tenere a bada i bombardieri russi che sganciano bombe”, si legge nel documento, che parla di difese aeree degradate a tal punto da consentire alla Russia di avere più successo nel colpire le infrastrutture critiche, minando la capacità dell’Ucraina di aumentare la propria produzione di armi nazionali.
Nel merito, Zelensky ha affermato che nel Paese operano circa 500 imprese dell’industria della difesa, che impiegano quasi 300.000 persone per produrre proiettili, mortai, veicoli blindati, armi anticarro, sistemi di guerra elettronica, droni e altre munizioni. Tutte fabbriche che hanno bisogno di una quantità esorbitante di energia elettrica. Ora, dopo che Mosca ha preso di mira 7 centrali termoelettriche tra il 22 e il 29 marzo, secondo il Ceo di DTEK, Maxim Timchenko, l'80% degli impianti energetici ucraini è stato distrutto e la situazione nel settore energetico è la più difficile dall'inizio della guerra.


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Possibile crollo del fronte entro l’Estate, mentre il popolo cerca di evitare la mobilitazione

Diversi alti ufficiali parlando sempre a Politico hanno preannunciato un potenziale crollo delle linee del fronte quest’estate quando la Russia, con un maggior peso numerico e una disponibilità ad accettare enormi perdite, lancerà la sua prevista offensiva. “Hanno espresso il timore privato che la risolutezza dell’Ucraina possa essere indebolita, con il morale delle forze armate indebolito da una disperata carenza di rifornimenti”, afferma la pubblicazione che evidenzia anche la crescente carenza di volontari, con i giovani ora estremamente inclini ad evitare la leva militare.
D’altra parte, il rischio di finire al fronte si è ulteriormente intensificato con le nuove norme sulla mobilitazione. Oggi Zelensky ha convertito in legge l’atto legislativo che rivede le regole sui coscritti: tutti gli uomini tra i 18 e i 60 anni dovranno registrarsi presso l’esercito ucraino e portare sempre con sé i documenti di registrazione. A detta del governo, l’obiettivo è rendere i processi di reclutamento più efficienti e trasparenti.
Inoltre gli uomini in età di servizio che vivono all’estero non potranno rinnovare il passaporto presso i consolati ucraini senza presentare documenti di registrazione aggiornati. La nuova legge non copre alcun potenziale aumento del numero di persone che potrebbero essere chiamate a prestare servizio, né contiene disposizioni per la smobilitazione dei soldati che hanno trascorso lunghi periodi a combattere.
A Kiev intanto si cerca di evitare il pensiero della guerra e ci si abbandona alle distrazioni mondane nella movida urbana: “le giovani reclute idonee trovano altro da fare nel loro tempo, affollandosi nei bar hipster e nei club techno nel tardo pomeriggio”, riporta il quotidiano, stimando che circa 650.000 uomini in età da combattimento sono fuggiti dal proprio Paese.
Questa settimana, circa un terzo dei passeggeri del treno che trasportava questo corrispondente fuori dal paese erano uomini in età da combattimento. In qualche modo erano riusciti a ottenere i documenti di deroga per partire”, ha scritto Politico. I dati di un sondaggio condotto dal Kyiv International Institute of Sociology (KIIS) condotto a febbraio, affermano un dato inequivocabile: oltre il 70% degli ucraini ritiene che sia necessario cercare una via diplomatica per risolvere il conflitto nel paese.

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