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mov 5 stelle colosseoDurante la relazione della Commissione Parlamentare Antimafia sulle linee generali della relazione sulle infiltrazioni mafiose e criminali nel gioco lecito e illecito è intervenuta anche Giulia Sarti che ha portato la posizione in materia del Movimento Cinque Stelle di cui fa parte.

“L’azzardo- ha commentato- dovrebbe, secondo noi, essere affrontato in maniera più decisa.  La Conferenza Stato regioni non ha ancora prodotto risultati. Abbiamo numerose proposte di legge come Movimento, come quella di Endrizzi, ma per ora non stiamo andando nella direzione che volevamo. Su questa relazione condividiamo l’impianto e abbiamo condiviso alcune proposte, ma altre non sono prese in discussione secondo noi servirebbe più attenzione su altri aspetti”.

“Servono regolamenti locali più restrittivi- ha proseguito la Sarti- ma non in mancanza di un quadro nazionale, ma proprio per dare più forza al quadro generale. Bisognerebbe affrontare l’argomento azzardo, non solo dal punto di vista delle infiltrazioni mafiose, ma nel suo insieme. Speriamo comunque che i buoni propositi di questa relazione portino ad un cambiamento e preannuncio che, come detto, anche condividendo diversi aspetti ci asterremo durante la votazione con motivazioni che esporremo proprio durante la dichiarazione di voto”.

“Quello dei giochi leciti e illeciti – ha dichiarato l’onorevole- è uno dei problemi più gravi di questo Paese – lo sappiamo – e in realtà se ci pensiamo, quando parliamo di gioco d’azzardo, utilizziamo un ossimoro perché dovremo abituarci all’utilizzo di altri termini per descrivere questa vera e propria piaga sociale.

È una piaga che in realtà investe una marea di settori nel nostro Paese, quindi il problema dei giochi dovrebbe essere affrontato, secondo noi, da tanti punti di vista: dal punto di vista della salute, dal punto di vista economico, dal punto di vista della sicurezza informatica e del controllo sulla certificazione dei software, e questa relazione si inserisce nel quadro di questi macro settori, perché per competenza – ovviamente, il Comitato, in Commissione antimafia, ha preso in esame il ruolo delle organizzazioni criminali di stampo mafioso nei giochi e in vari tipi di scommesse – andiamo, come abbiamo detto prima, dalle varie attività estorsive a tutto quello che concerne le concessioni, il rilascio delle concessioni, il mantenimento, il controllo del territorio.

E il modo in cui la criminalità organizzata si è infiltrata nei giochi leciti e illeciti è veramente, secondo noi, lo specchio di un Paese che non ha ancora saputo reagire nella maniera più corretta, perché, a fronte di un lavoro immenso da parte delle forze dell’ordine e della magistratura – prima è stata ricordata l’ultima recente indagine che ha coinvolto anche un ex parlamentare, Laboccetta, e se ne potrebbero citare tante altre; penso, per quanto riguarda la mia regione, l’Emilia-Romagna, all’indagine Black Monkey, ma, davvero a tantissime altre che in questi anni hanno caratterizzato il lavoro della magistratura – ecco, lo ripeto, a fronte di questo immenso lavoro, dal punto di vista normativo non c’è stata, a nostro avviso, una risposta altrettanto eclatante e importante per combattere il fenomeno.

Certo, in questa relazione sono contenute delle ottime proposte; noi abbiamo condiviso in toto quello che è stato fatto all’interno del Comitato e abbiamo collaborato, appunto, inserendo anche delle proposte, come MoVimento 5 Stelle, alcune sono state accolte, altre, purtroppo, no. Però, rendiamoci conto che siamo di fronte ad una situazione, ad oggi, dove abbiamo delle scadenze e degli appuntamenti importanti, penso al recepimento della direttiva antiriciclaggio entro giugno 2017, la quarta, penso, appunto, alla Conferenza unificata Stato-regioni che, in realtà, non ha ancora prodotto un’intesa e, poi, c’è il fardello, chiamiamolo così, di questa delega ancora non attuata, che è stata fatta scadere, della legge n. 23 del 2014 che, appunto, all’articolo 14, poneva le basi per avviare dei decreti legislativi in grado di andare a contrastare maggiormente il fenomeno e a regolarlo. Questa delega non è stata ancora esercitata; noi abbiamo numerose proposte di legge, una è quella del mio collega Endrizzi, che giace in Senato e che ancora non è stata presa in considerazione.
Però, a fronte di questa situazione e delle scadenze che abbiamo, certo, ci sono dei buoni propositi, ma, poi, dal punto di vista di ciò che è stato fatto fino ad oggi, vediamo che in questa legislatura non si è andati nella direzione che noi auspicavamo. Mi viene in mente il famoso decreto in tema di giustizia sulla tenuità del fatto, sulle depenalizzazioni, che ha investito, purtroppo, anche il settore dei giochi leciti e illeciti.
Quindi, di questa relazione condividiamo, come dicevo prima, l’impianto e abbiamo, appunto, collaborato, anche con numerose proposte. Penso, ad esempio, all’ampliamento della gamma dei reati ostativi per la partecipazione alle gare o il rilascio, il mantenimento delle concessioni, al fatto di aver inserito tutta questa serie di reati, tra cui, appunto, anche tutti quelli contro la pubblica amministrazione, l’articolo 416-ter, numerosi reati fiscali e così via; sono tutte proposte sulle quali, appunto, c’è stata un’intesa fortissima, e così su tante altre, però, dal punto di vista sia del metodo sia di quello che è stato fatto fino ad oggi in questa legislatura vediamo che le situazioni sono state, insomma, quasi un po’ contrarie a quello che poi si scrive e si vorrebbe fare all’interno di questa relazione condivisibilissima. Quindi, un altro momento di attenzione, secondo noi, ci dovrebbe essere nel momento in cui si parla di questione territoriale, quindi, di leggi regionali e regolamenti comunali che vanno a inserirsi in questo quadro, laddove manca una disciplina nazionale.

Allora è davvero preferibile che, al di là di quello che poi dovrebbe fare la Conferenza unificata Stato regioni, ci sia un quadro normativo nazionale minimo, regolare, uguale per tutti e che poi le regioni e i comuni vadano, ovviamente, magari, a scrivere norme o regolamenti ancora più restrittivi, ma non in mancanza di una legislazione nazionale che fa acqua da tante parti, piuttosto per – come dicevo – andare a rafforzarla. Oggi, questo quadro, dal punto di vista nazionale, è davvero tanto carente e speriamo che i buoni propositi di questa Relazione vengano tradotti in leggi approvate, magari, anche da questo Parlamento.

Tuttavia, secondo noi, ci sono alcune proposte di cui parleremo anche domani in dichiarazione di voto che non sono state completamente prese in considerazione ed è molto importante che dal punto di vista dei giochi si faccia un ragionamento non teso solo a contrastare le organizzazioni criminali di stampo mafioso, ma che vada a guardare il tema nella sua organicità. Perché, come dicevo, questa è una piaga che investe tantissimi settori e, quindi, non possiamo ragionare a compartimenti stagni, dobbiamo, piuttosto, ripensare la disciplina nella sua organicità, meglio di quanto è stato fatto fino ad ora dai vari decreti Balduzzi o dalle varie leggi di stabilità, con emendamenti un po’ qua e là e con una legge delega che, ancora, non è stata tradotta in decreti legislativi. È per questo che domani, probabilmente, decideremo di astenerci su questa Relazione, pur condividendo tantissimo il lavoro dentro il Comitato diretto dal collega senatore Vaccari in maniera egregia e condividendo le proposte, anche se non tutte, che sono state finora qui fatte”.
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