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Condanna unanime alle parole del senatore di Ala, Vincenzo D'Anna, che durante una puntata di "Un giorno da pecora" su RaiRadio2 ha messo in dubbio l'utilità della scorta allo scrittore Roberto Saviano e alla senatrice del Pd Rosaria Capacchione.

Per il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, la polemica "va chiusa il più presto possibile, altrimenti si rischia di generare nei confronti di chi segue meno direttamente queste vicende l'idea che il sistema della tutela è sottoposto a una specie di dibattito". Orlando spiega: "Sono regole molto chiare e che scattano in automatico, perché devono naturalmente realizzare la sicurezza delle persone interessate ma devono dare anche un segnale molto netto alla criminalità organizzata".

"Il potere di intimidazione - continua il ministro - trova immediatamente un sistema di regole certe che interviene. È un dato che non dobbiamo smarrire nella polemica. Lo Stato ha fatto grandissimi passi avanti su questo fronte ed è anche una delle ragioni perché denunciare e battersi contro la criminalità organizzata è più facile rispetto al passato".

La presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, afferma: "La mafia della stagione delle stragi è stata sconfitta, ma la mafia c'è ancora e quando sento dileggiare coloro che sono in prima fila e che non avrebbero diritto alle scorte mi sento male, che siano politici, magistrati o giornalisti. Oggi non li lasciamo soli, quando è accaduto sono morti. Guai a fare del dileggio per coloro che sono in prima linea a combattere la mafia".

Anche per la sinistra dem le scuse dell'ex braccio destro di Berlusconi, Denis Verdini, non chiudono la vicenda: "Francamente non sappiamo cosa farcene. Quelle prese di posizioni sono generate da una cultura che il Pd deve continuare a combattere con decisione e senza ambiguità. Non vedere il gigantesco problema politico rappresentato dall'alleanza con Ala e da questi episodi, significa tradire i valori fondativi del Pd", mettono in chiaro Federico Fornaro, Maria Grazia Gatti e Carlo Pegorer. Insomma, rincara la dose Roberto Speranza, "il Pd non può avere a che fare con persone così".

Il 'caso' D'Anna irrompe anche nell'Aula del Senato: a metà mattinata è il capogruppo dem Luigi Zanda a riferire delle avvenute scuse: "Mi ha fatto piacere sapere dai diretti interessati che il senatore Verdini ha chiamato Rosaria Capacchione e ha chiesto scusa a nome suo e del senatore D'Anna".

Sulla questione interviene anche il ministro dell'Interno, Angelino Alfano: "La scorta a Roberto Saviano non è in discussione". Il responsabile del Viminale sottolinea di voler "chiudere la polemica. La scorta viene concessa a seguito di valutazioni tecniche sulla base dei profili di rischio. Negli anni, tali profili di rischio non sono venuti meno".

huffingtonpost.it

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