"Siamo soddisfatti per il lavoro della DDA di Roma per accertare un probabile tentativo della camorra di infiltrarsi nella polizia penitenziaria attraverso brogli scoperti dagli uomini del NIC in un concorso pubblico". E' quanto dichiarato dal segretario nazionale dell'UGL Polizia Penitenziaria Alessandro De Pasquale che aggiunge: "se gli uomini del NIC della polizia penitenziaria non si fossero accorti dell'imbroglio, forse il sistema penitenziario rischiava di essere contaminato".
Il sospetto, si legge nei vari quotidiani, è che la camorra abbia tentato di infiltrarsi nelle carceri italiane e che per farlo abbia intrapreso la via ordinaria del concorso pubblico, dove il Dap, durante le prove ha scovato 88 concorrenti con radiotrasmittenti, auricolari, bracciali con le risposte ai quiz, cellulari contraffatti, cover dei telefonini con le soluzioni. Il fascicolo è passato all'esame della procura distrettuale antimafia della Capitale.
La sospensione delle graduatorie del concorso non basta e l'UGL Polizia Penitenziaria chiede all'amministrazione di trovare le misure necessarie per evitare danni di immagine del sistema penitenziario italiano.