Prima persona ancora in vita celebrata dalla Consulta filatelica, il dentello uscirà nel 2016 per i 70 anni del voto alle donne
di Davide Nordio
Castelfranco. Tina Anselmi sarà la prima persona a cui è dedicato un francobollo italiano mentre è ancora in vita. Tra le emissioni del 2016, annunciate nei giorni scorsi dalla Consulta filatelica, vi sarà un francobollo dedicato alla prima donna ministro della Repubblica. Ed proprio al quarantesimo anniversario della sua nomina che si è fatto straordinaria eccezione alla regola che finora non prevedeva l'onore di un francobollo per una persona in vita. Regola non scritta, ma finora rispettata: gli unici viventi celebrati da un “dentello” italiano sono stati gli ultimi due papi e, in un uscita del 1976, i sei presidenti della Repubblica che avevano ricoperto l'incarico fino a quell'anno, in un ritratto di gruppo.
Fu per il trentennale della proclamazione della Repubblica, evento che si lega anche al francobollo per Tina Anselmi. Il referendum costituzionale del 1946 tra monarchia e repubblica fu anche la prima volta in cui parteciparono al voto le donne italiane.
Nel settantesimo anniversario che ricorre il prossimo anno, attraverso Tina Anselmi si è voluto ricordare il contributo femminile alla vita politica, come nel 2006 con Nilde Iotti, scomparsa però nel 1999. Dunque un altro record conquistato dalla donna politica castellana, oltre al già ricordato primo incarico di ministro. E, come ha notato più di qualcuno, la notizia arriva pochi giorni dopo la scomparsa di Licio Gelli, il gran maestro della P2, sulle cui attività indagò a lungo proprio la Anselmi, in qualità di presidente della commissione parlamentare di inchiesta.
Nata a Castelfranco 88 anni fa, Tina Anselmi sceglie giovanissima di diventare partigiana nel 1944, dopo l'eccidio nazista a Bassano di cui fu testimone diretta. Fu staffetta della brigata Cesare Battisti con il nome di battaglia di “Gabriella”. Si iscrisse alla Democrazia Cristiana, impegnandosi direttamente nella vita del partito, divenendo componente del consiglio nazionale nel 1959, dopo aver svolto attività sindacale nella Cisl.
Venne eletta in Parlamento nel 1968 e fu deputata fino al 1992. Nel 1976 diventò ministro del Lavoro nel terzo governo Andreotti, mentre nel 1978 guidò il dicastero della Sanità: sotto il suo mandato fu artefice della nascita del Servizio Sanitario Nazionale.
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