ROMA. "Aveva solo 17 anni. A quell'età ci si dovrebbe preoccupare di inseguire i propri sogni, di progettare il futuro, di vivere la bellezza di una età spensierata. Invece Rita Atria patì il dolore per la morte del padre e del fratello, affiliati a Cosa nostra; con coraggio denunciò ai magistrati quanto sapeva, subendo il ripudio della sua famiglia; soffrì per la solitudine a cui la relegarono. Rita aveva un angelo custode, si chiamava Paolo Borsellino. Lui la ascoltò, la incoraggiò, le diede il sostegno necessario ad affrontare ostacoli insormontabili. Dopo l'uccisione di Borsellino si sentì perduta e decise di suicidarsi. Oggi è il 24esimo anniversario della scomparsa di questa giovanissima donna che ha saputo dare dignità al poco tempo che il destino le ha concesso". Lo scrive su Fb il presidente del Senato Pietro Grasso. "Voglio dedicare un pensiero alla sua forza, alla quale dobbiamo ispirarci, e alla sua fragilità, che ci ricorda che non bisogna mai lasciar solo chi combatte per un mondo migliore", conclude.
ANSA
Mafia: Grasso, dobbiamo ispirarci a forza Rita Atria
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