Fernando Sanchez Arellano era uno dei narcotrafficanti più potenti, anche se il suo cartello era considerato in declino. Aveva addosso 100mila dollari in contanti
24 giugno 2014
Tijuana. Era uno dei 6 narcotrafficanti più potenti del Messico, ma la passione per il calcio e i mondiali gli sono stati fatali. Fernando Sanchez Arellano è finito in manette dopo un blitz della polizia mentre vedeva la partita tra i messicani e la Croazia. Tanto che nelle prime foto dopo l'arresto, mostrate ai giornalisti, aveva la 'camiseta' della squadra e il tricolore disegnato sulle guance.
Arellano era a capo del cartello Arellano-Felix, fino a qualche anno fa potentissima organizzazione che controllava l'area di Tijuana. Poi una lunga guerra interna - che ha fatto della città la più violenta del paese - per il controllo del cartello e la crescita del cartello avversario dei Sinaloa ha offuscato la fama di Arellano.
Fino a qualche mese Arellano - detto "l'ingegnere" - veniva descritto dagli agenti speciali anti-droga statunitensi come "quasi un fantasma". Quando è stato arrestato, aveva addosso 100mila dollari in contanti.
repubblica.it