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"Separare le carriere significa fare del pubblico ministero un organo autonomo da tutto il resto anche dalla giurisdizione. Chi lo controllerà? Lo lasceremo incontrollato? Questa è la domanda che in noi sorge dopo avere sentito le parole 'separiamo le carriere perché i mestieri sono diversi". A porre la questione, ai microfoni di Rai News 24, è il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, rispondendo a una domanda sulle dichiarazioni del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in tema di separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici. "In magistratura ci sono tanti mestieri diversi, stare dentro significa godere dell'autonomia e dell'indipendenza dell'ordine giudiziario e avere i controlli che hanno i giudici. E non è vero che non ce ne sono perché il ministro è titolare dell'azione disciplinare e ha un ispettorato alle sue dipendenze. Il problema della separazione delle carriere diventa un problema di architettura costituzionale - conclude Santalucia - cosa faremo di questo PM separato? Lo metteremo sotto controllo del potere esecutivo come è in molti paesi? Questa è la domanda che vorremmo porre in un dibattito pubblico".

Foto © Imagoeconomica

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