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Contrabbando, falsità ideologica, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Con queste ipotesi di reato, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna in queste ore stanno dando esecuzione a provvedimenti di perquisizione e sequestro, adottati dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale felsineo, su proposta della Procura Europea (EPPO) - Ufficio di Bologna. Le attività sono in corso in varie zone delle province di Bologna, Prato e Ferrara e vedono impegnati circa 80 militari appartenenti ai Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Bologna e di Prato, assieme a 3 unità cinofile con cani anti-valuta (cash-dog). Il provvedimento di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca e di ammontare di oltre 7 milioni di euro, è l'esito delle indagini condotte dai finanzieri del I Gruppo Bologna - con la collaborazione dei colleghi del Gruppo Prato, sotto il coordinamento della Procura Europea (EPPO) - che hanno portato alla luce uno strutturato sistema di introduzione illegale sul territorio nazionale di merci di origine extracomunitaria, prevalentemente provenienti dalla Cina, con stoccaggio anche presso l'importante hub logistico dell'Interporto di Bologna Bentivoglio. Nella frode sono coinvolti titolari e dirigenti di diverse società di spedizione doganale, assieme a imprenditori di origine cinese, operanti presso diverse aziende con sede nella provincia di Prato. Le merci venivano fatte 'falsamente' transitare in depositi Iva sfruttando particolari regimi fiscali di esenzione. In realtà la merce procedeva verso magazzini prevalentemente localizzati in provincia di Prato - delle società importatrici. Nell'indagine risultano attualmente indagate otto persone fisiche e, ai sensi della legge 231 del 2001 sulla responsabilità degli enti, sette persone giuridiche. La merce irregolarmente importata, consistente perlopiù in stoffe grezze, utilizzate per il confezionamento di capi d'abbigliamento, ammonta a oltre 13.600 tonnellate, per un valore di circa 63 milioni di euro; l'evasione di I.V.A. all'importazione riscontrata è pari a più di 13 milioni di euro.
Come ha detto l'autore: "Io non sono sicuro che il pericolo di una strumentalizzazione delle piazze e delle masse, o di spingere i ragazzi e le persone v.. sia del tutto passato. E il pericolo di una bomba c'è sempre. 
E Io comprendo che chi dirige ha questa rogna di gestire situazioni complesse, ma è anche vero che noi cittadini dobbiamo fare l nostra parte, cercando di non farci prendere in giro, cercando di essere informati, cercando di essere attivi. Abbiamo lasciato far politica a cosiddetti 'professionisti della politica', inteso in modo negativo. Ci vogliono 'passionali della politica' che la interpretano come qualcosa che sia al servizio del cittadino, per il bene comune. Così come io intendo anche l'essere poliziotto. Il sentimento che deve guidarci".

Foto © Imagoeconomica

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