Ferma condanna del gesto. Appello alle Istituzioni
Piena ed incondizionata solidarietà alla cooperativa sociale “Lavoro e non solo” per il furto dei mezzi subito a Canicattì in un capannone su un fondo agricolo confiscato alle famiglie mafiose locali.
Non si tratta di un semplice atto formale ma dell’espressione di una vicinanza sentita e praticata in ogni occasione sia verso il presidente Calogero Parisi che verso i suoi collaboratori e dipendenti anche stagionali della cooperativa nonché verso i soci ed i giovani che ogni anno partecipano ai campi di lavoro.
“Con il beneficio d’inventario e a prova di smentita - dicono Riccardo La Vecchia e Valentina Garlandi, presidenti delle Associazioni - riteniamo che nel furto non ci sia un ruolo diretto e preordinato della mafia ma il diffuso e deprecabile fenomeno dei furti ai danni delle aziende agricole di cui ormai sono piene le periodiche statistiche”.
“Pur non di meno quanto verificatosi ai danni della cooperativa Lavoro e non solo - continuano i presidenti - è un fatto grave anche perché messo a segno nei confronti di quello che è un simbolo e dovrebbe essere per le Istituzioni e le forze dell’ordine presenti sul territorio un obiettivo sensibile da monitorare sempre”.
Nel condannare il gesto con fermezza e convinzione si chiede ai vertici provinciali e nazionali dello Stato, ad iniziare dal Signor Prefetto, e a quelli delle forze dell’ordine una maggiore presenza numerica e d’"intelligence" sul territorio cittadino a salvaguardia dell’incolumità e degli interessi economici ed imprenditoriali di chi è esempio di lealtà allo Stato e di osservanza della Legge.
Associazioni Culturali d’Impegno Civico Antimafia per la Legalità “TECNOPOLIS" e “Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino”
Foto © Grazia Bucca
Solidarieta' alla cooperativa ''Lavoro e non solo''
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