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Il candidato alla presidenza degli Stati Uniti: “È un eroe”

Questo articolo, che riproponiamo ai nostri lettori, è stato scritto in data 03-11-2023

“Assange è un eroe. Se la nostra democrazia dovesse sopravvivere, le generazioni future considereranno la sua persecuzione come un episodio vergognoso paragonabile alle udienze Army-McCarthy e alla decisione Dred Scott”.

Così su “X” Robert Kennedy Jr. in merito alla persecuzione del giornalista e fondatore di WikiLeaks Julian Assange. Il candidato alla presidenza degli Stati Uniti ha così ribadito il suo pieno sostegno al giornalista evocando due fatti storici di estrema gravità per la storia statunitense.
Le udienze Army-McCarthy vennero condotte dal Senato degli Stati Uniti nel 1954, durante le quali il senatore Joseph McCarthy venne indagato per le sue accuse di comunismo all'interno del governo e delle istituzioni americane. Queste udienze ebbero luogo in un periodo noto come "caccia alle streghe del maccartismo", durante il quale McCarthy e il suo comitato per le attività antiamericane avevano accusato molte persone, tra cui funzionari governativi, di essere comunisti o di avere simpatie comuniste senza prove concrete. Il secondo episodio a cui ha fatto riferimento Kennedy è il famoso caso Dred Scott: un uomo di colore di nome Dred Scott aveva intentato una causa contro il suo proprietario (essendo lui all’epoca schiavo), Sanford, sostenendo che avendo vissuto in uno stato libero (Illinois) e nel Territorio del Wisconsin (in cui la schiavitù era vietata), doveva essere considerato un uomo libero. La Corte Suprema, tuttavia, emise una decisione che sosteneva che gli schiavi e i loro discendenti non potevano mai diventare cittadini americani a pieno titolo, e che il Congresso non aveva il potere di vietare la schiavitù nei territori. Questa decisione ha essenzialmente sostenuto la legalità della schiavitù in tutto il paese.
Prendendo in esame la storia americana è impossibile non accorgersi che l’ingiustizia e i metodi ‘inquisitori’ delle autorità a stelle e strisce sono arrivati sino ai giorni nostri. Basti pensare alle detenzioni illegali a Guantanamo e alle torture inflitte ai detenuti.
Kennedy dovrà prendere decisioni drastiche per portare gli Stati Uniti fuori una volta per tutte dalle logiche fasciste e guerrafondaie che hanno accompagnato l’America fino ad oggi.
Tra i punti della sua campagna elettorale vi è anche la riforma della Cia, lo smantellamento dell’industria della guerra, la risoluzione del conflitto in Ucraina e la limitazione del potere di Wall Street e delle lobby sulla politica.
Senza dubbio si tratta di un percorso in salita, reso ancora più aspro e impervio dopo la decisione del Presidente in carica Joe Biden di non concedergli la scorta. Una decisione sinistra, specialmente dopo il tentativo di attentato accaduto il 18 settembre di quest’anno.

Rielaborazione grafica by Paolo Bassani

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