di AMDuemila – 22 maggio 2014
Palermo. “Giovanni Falcone parlò di menti raffinatissime immediatamente dopo il fallito attentato all'Addaura. Non fu una parola casuale. Sono parole che se venissero dette oggi magari si sarebbe sottoposti a provvedimento disciplinare davanti al Csm. Falcone di parlava di centri occulti di potere con altri interessi rispetto alla mafia ma che tentano di condizionare quest'ultima. Con queste parole ha lasciato a noi un testamento che dobbiamo onorare senza entrare nella retorica”. Così è intervenuto il procuratore aggiunto di Calanissetta, Domenico Gozzo, alla conferenza "Menti raffinatissime" organizzata a Palermo dall'Associazione culturale Falcone e Borsellino in occasione del 22° anniversario della strage di Capaci. “E' vero che la mafia non è più quella di trent'anni fa. Ma se la mafia è all'angolo è perché ci sono magistrati che non si sono arresi e che si sono rimboccati le maniche. Se la mafia è all'angolo perché magistrai e forze dell'ordine non si sono spaventai dopo le stragi, perché non si sono ripiegati su se stessi. E lo stesso ha fatto la società civile che ha preso coscienza dando vita a realtà come Scorta Civica, Libero Futuro, Addiopizzo ed altre iniziative che partono dal basso”.
Gozzo: “Parlando di 'menti raffinatissime' Falcone ha lasciato un testamento che dobbiamo onorare”
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