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olio oliva frantoiodi Nicola Tranfaglia
Domani alla Camera sarà approvato - almeno così è probabile - il decreto legislativo che il governo intende presentare, con le sanzioni previste per il regolamento 29/2012 che, a sorpresa depenalizza il reato di contraffazione delle merci: ci sarà soltanto una multa da 1.600 a 9.500 euro per chi imbroglia i consumatori di olio. Una norma che sarebbe molto nociva per l'agroalimentare italiano, che costituisce peraltro un capitolo decisivo per le nostre esportazioni sull'intero pianeta.
Ora i commercianti di olio extra-vergine di oliva che non rispettano le norme europee e italiane sulla contraffazione (sette di loro erano stati arrestati e indagati dalla Procura della repubblica di Torino agli inizi del novembre scorso perché vendevano olio di oliva come extravergine) possono avere più speranze, perché la nuova legge che arriva alla Camera depenalizzerebbe il reato salvando chi inquina e rovina l'immagine del made in Italy agroalimentare.
Di fatto i commercianti che imbrogliano, quelli che invece di mettere in bottiglia olio extravergine versano nelle confezioni semplice olio di oliva (quando non si tratta di miscele di olii di dubbia provenienza) se la caverebbe con un'ammenda da 1600 a 9500 euro.

Fino ad oggi, invece, l'articolo 517 quater del Codice penale puniva con la reclusione fino a due anni e la multa fino a ventimila euro chi si macchiasse del reato di contraffazione alimentare.
Per questo contro il provvedimento che minaccia di vanificare anni di lotta contro l'italian sounding (la pratica cioè di marchiare con nomi italiani fuorvianti prodotti alimentari realizzati all'estero) e per la qualità garantita dei prodotti made in Italy migliaia di olivocultori e frantoiani sono in rivolta. Da giorni c'è una rivolta delle categorie interessate che ieri è approdata anche sul Gambero Rosso . Ci sono deputati anche del partito democratico come l'onorevole Colomba Mongiello per non parlare di quello che hanno scritto sul Gambero Rosso Alberto Grimelli e altri esperti del settore, che non accettano la bozza di decreto presentata dal governo e chiedono che sia ritirata.
L'on. Mongello chiede di ascoltare tutti i soggetti interessati tra i quali c'è il dottor Giancarlo Caselli che è direttore dell'autorità agroalimentare ed è presidente della task force del ministro della Giustizia Orlando peri reati agroalimentari nell'intento di modificare il testo.
Vedremo la settimana prossima se si arriverà a un risultato che metta da parte il progetto del governo ed eviti i danni gravissimi che investirebbero prima di tutto i produttori e quindi anche i consumatori di un prodotto importante all'interno di un patrimonio che anche gli altri paesi europei riconoscono alla penisola.
Anche questo sarà un capitolo importante della lotta necessaria per evitare che questo diventi un periodo negativo dell'attuale contraddittorio governo.

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