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bordin-massimodi Marco Travaglio- 10 luglio 2013
Nel vano tentativo di darmi del bugiardo, Massimo Bordin (foto) – difensore d’ufficio degli imputati del processo trattativa – infila sul Foglio un’altra discreta serie di bugie.
1) Se prima di criticare quel che scrivo, leggesse quel che scrivo, saprebbe che ho più volte spiegato come e perché Conso, accusato di false dichiarazioni al pm, non compaia nel processo principale: perché la controriforma di quel reato (art. 371-bis Cp) ha stabilito che l’imputato possa essere processato solo dopo la sentenza di primo grado del processo nel quale ha mentito al pm. Quindi Conso, così come l’ex capo del Dap Capriotti, sul cui conto le indagini sono finite da un pezzo, potranno essere processati solo alla fine del dibattimento-trattativa.

2) I 41-bis non confermati da Conso nel novembre ’93 furono 334, come ho scritto e come risulta dalle carte, con buona pace di Bordin che tenta, con l’aiuto di quell’altro bel tomo di Manconi, di dimostrare che erano solo dei mezzi mafiosi o dei mafiosi così così (infatti stavano al 41-bis e dall’indomani non ci stavano più): fra loro c’erano anche alcuni dei boss più pericolosi in quel momento in carcere. 3) L’attentato all’Olimpico, come abbiamo scritto decine di volte e come racconta Spatuzza (e non contrariamente al racconto di Spatuzza, come afferma l’ignaro Bordin), fallì per un guasto all’innesco, e il commando si preparò a ripeterlo in una delle domeniche successive; dopodiché B. annunciò la discesa in campo, i Graviano furono arrestati e i vertici di Cosa Nostra persero interesseall’attentato, che non si fece più. E, di colpo, la strategia stragista iniziata due anni prima si interruppe, per sempre. Chissà perché. Forse Bordin pensa che la decisione sia stata presa in segno di lutto perché il partito fondato da Dell’Utri stava per entrare in Parlamento e andare al governo. Buontempone. Ps. Il professor Giovanni Fiandaca ha perduto all’improvviso la sua sicumera, ha rifiutato il confronto pubblico a cui l’avevo sfidato (biascica di “un seminario interdisciplinare in un’aula universitaria”) e ha chiuso la polemica con me facendo sapere che ha più capelli di me. Bene, così ora sappiamo a che gli serve la testa.

Tratto da: Il Fatto Quotidiano

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