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Tredici misure cautelari, 8 in carcere e 5 ai domiciliari, sono state eseguite oggi dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Asti, nelle province di Asti, Palermo, Rovigo, Pisa e Cuneo. I destinatari dei provvedimenti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentato omicidio aggravato, detenzione e porto abusivo di armi, detenzione e spaccio di stupefacenti, estorsione e rapina in abitazione. Il provvedimento restrittivo è il seguito di una precedente operazione, condotta sempre dai militari astigiani, che ha portato nei mesi scorsi, alla condanna in via definitiva per il reato di associazione di tipo mafioso nei confronti di numerosi soggetti facenti parte della locale articolazione della ‘Ndrangheta calabrese. Tra i destinatari della misura, tra gli altri, figura Francesco Belfiore appartenente alla storica famiglia attiva nella provincia di Torino originaria di Gioiosa Jonica e fratello minore di Domenico Belfiore, condannato in via definitiva per l'omicidio del procuratore di Torino, Bruno Caccia. Dalle investigazioni sono emersi diversi episodi verificatisi in provincia di Asti tra il 2017 ed il 2020, tra cui un tentato omicidio a colpi di pistola ai danni di un pregiudicato albanese, rapine in abitazioni, estorsioni, un incendio doloso di un'auto, detenzione e spaccio di stupefacenti. Nell'operazione di oggi, che ''ha disvelato la crescente affermazione della famiglia Lo Porto'', risultano indagate, a vario titolo, complessive 25 persone, la cui posizione è tuttora al vaglio dell'autorità giudiziaria. 

Foto © Imagoeconomica

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