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Ministero della Difesa: “Un colpo importante a una sezione del 'Cartello del Pacifico'”

È stato arrestato oggi in Messico Ovidio Guzmán, figlio del leader del cartello di Sinaloa, Joaquin "El Chapo" Guzmán. Lo hanno annunciato ieri fonti ufficiali del governo che hanno precisato che l'arresto è avvenuto nella cittadina di Culiacan, capitale dello Stato di Sinaloa, grazie all'intervento di truppe di élite. Stando ai media locali, Ovidio Guzmán sarebbe già stato trasportato in un carcere di massima sicurezza. Le autorità del governo dello stato di Sinaloa e della città di Culiacan, in Messico, hanno sospeso le attività della pubblica amministrazione e hanno chiesto alla popolazione di non uscire da casa. La richiesta dopo le azioni di rappresaglia a Culiacan da parte di membri dei cartelli narco a seguito dell'arresto di Ovidio Guzmán. "Si stanno verificando incidenti e blocchi stradali in diversi punti della città, chiediamo alla cittadinanza di non uscire", ha scritto su Twitter il ministro della Sicurezza di Sinaloa, Cristobal Castañeda. Le autorità hanno ordinato anche la chiusura dell'aeroporto di Sinaloa. Dopo l’arresto Ovidio Guzmán López è stato trasferito a Città del Messico. In una conferenza stampa, il ministro della Difesa messicano, Luis Cresencio Sandoval, ha precisato che il ricercato è stato messo a disposizione della Procura della capitale specializzata in materia di delinquenza organizzata (Fgr). Il ministro ha indicato che l'operazione è cominciata alle 5 del mattino in base ad un accurato lavoro di intelligence che ha permesso a elementi della Guardia nazionale e uomini del ministero della Difesa di arrestarlo. "Si è trattato - ha assicurato - di un colpo importante a una sezione del 'Cartello del Pacifico'”. I media messicani sottolineano che l'arresto del narcotrafficante è stato realizzato ad appena quattro giorni dall'arrivo in Messico del presidente Usa Joe Biden che deve partecipare con il primo ministro Justine Trudeau e il presidente Andrés Manuel López Obrador al X Vertice dei Leader dell'America settentrionale. Gli Stati Uniti erano sulle tracce di Ovidio Guzmán almeno dal 2008 e nel febbraio 2019 la giustizia statunitense lo aveva accusato presso il tribunale del Distretto di Columbia/Washington di traffico di cocaina, metanfetamina e marijuana. Su di lui era stata posta una taglia di cinque milioni di dollari.

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