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Nei progetti promossi da Tricostarc il coraggio passa anche dai capelli, con la distribuzione di parrucche in comodato d'uso a pazienti in terapia chemioterapica e un calendario di cui sono protagoniste

La Battaglia delle Donne. Ritratti di donne e la forza della loro battaglia”, è questo il titolo del progetto firmato da Tricostarc Onlus, che sarà presentato oggi, 7 dicembre, alle 18, in un evento al MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Via Guido Reni, a Roma. Un calendario del 2023 fatto di immagini forti, capaci di evocare battaglie dure, combattute da donne che non si sono arrese alla propria malattia e che hanno saputo rivendicare il diritto alla propria femminilità. Un Calendario che ha l’intento di sensibilizzare le persone sui temi dell’arte e della bellezza, nella delicata fase di terapia e cura da una malattia aggressiva come il tumore. A scattare le fotografie che lo compongono, per questa VI edizione del progetto, è stata la celebre fotografa palermitana Letizia Battaglia, guerriera di nome e di fatto, recentemente scomparsa proprio per colpa di un tumore, ma non prima di aver regalato a noi tutti una testimonianza della sua arte e della forza delle donne nel contrastare mostri più grandi di loro.
Protagonisti dell’evento di oggi pomeriggio al MAXXI, saranno i racconti delle pazienti operate di tumore, che lottano contro la malattia anche “a colpi di spazzola“, grazie ad una ritrovata accettazione di sé stesse e del proprio corpo. I ritratti del calendario sono infatti quelli di donne affette da patologie oncologiche, attualmente in terapia. Come pure si alterneranno interventi che raccontano la Battaglia fotografa, testimonianze di personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, e le voci di clinici ed esperti di oncologia e di tricologia in oncologia.


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“Le sedici immagini della pubblicazione – ha spiegato Giusy Giambertone, presidente di Tricostarc Onlus -, e gli altri scatti che Letizia Battaglia ci ha lasciato di quel servizio, testimoniano un incontro eccezionale e accolgono il punto di vista di una persona straordinaria nella sua triplice veste di donna, paziente e artista. Con i nostri progetti di tricologia solidale in ambito oncologico, intendiamo accendere i riflettori proprio su un aspetto poco considerato, quello dei capelli, che invece ha un’importanza a dir poco fondamentale, sia per gli uomini che per le donne. Per farlo coinvolgiamo nei nostri progetti due insiemi di collettività: il primo è quello delle persone che soffrono, il mondo delle pazienti che per la prima volta approcciano alla malattia e alla terapia, una terapia che – come sappiamo – consiste nel trattamento chemioterapico, con effetti collaterali di difficile gestione. Tra i più temuti c’è proprio la perdita dei capelli: non è un caso che ad oggi circa l’8% delle donne rifiuta il trattamento chemioterapico per paura degli effetti collaterali e in particolare di questo effetto collaterale. E ciò perché fin dalla notte dei tempi i capelli hanno rappresentato un simbolo di seduzione femminile e di virilità maschile. I capelli ci identificano, insomma”.

Presidente Giambertone, prima parlava di due collettività coinvolte nel progetto. Qual è la seconda?
“La seconda è quella dei clinici. Il progetto è infatti sostenuto da anni dalla maggior parte degli ospedali nazionali. Una strada necessaria quella intrapresa da Tricostarc da oltre undici anni, attraverso la Tricostarc Onlus e l’impegno nella Fondazione Prometeus, che da sei anni a questa parte è anche raccontata attraverso un Calendario, le cui modelle sono appunto donne che stanno affrontando il difficile percorso di cura della neoplasia ed i suoi effetti. La perdita dei capelli è una nudità difficile da accettare, per di più in un momento in cui la parte identitaria cede il passo alla paura dell’incertezza verso il futuro”.


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Come può essere di aiuto a queste persone Tricostar Onlus?
“Nei nostri progetti coniughiamo funzione e bellezza, poggiando la nostra azione su alcuni pilastri: uno è quello della Banca della Parrucca, ossia la realizzazione di parrucche che vengono affidate alle pazienti in comodato gratuito. Questo percorso è iniziato circa dodici anni fa con l’Ospedale San Giovanni di Roma, ma si sta allargando sempre di più anche ad altri nosocomi italiani. Un circolo virtuoso che ha favorito un altro dei pilastri dei nostri progetti, ossia la donazione dei capelli, un gesto di grande solidarietà per il quale ci sono persone che letteralmente si privano di una parte di sé stesse per sostenere altre donne in difficoltà, ma che soprattutto permette di abbattere uno dei costi più alti nella realizzazione delle protesi: quello della materia prima, i capelli appunto, permettendo di limitare il costo della parrucca alla sola manifattura”.


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Adriana Pannitteri e la presidente di Tricostarc Onlus Giusy Giambertone © Sergio Silvestrini


Presidente, perché ha pensato a progetti di questo tipo?
“Tutto è nato da un mio personale cambio di passo. Appartengo alla quinta generazione di una famiglia di imprenditori che si è sempre occupata di capelli, protesi, parrucche, la cui attività è nata, peraltro, in Sicilia. E proprio in Sicilia sono tornata quest’anno, in un’ideale chiusura del cerchio, per questa incredibile collaborazione con la grande fotografa siciliana che nel calendario testimonia una mission condivisa da me, dai miei collaboratori, da ultimo Monica Magini per il progetto Hair Smile: ossia, offrire un intangibile supporto alle donne che affrontano anche la perdita dei capelli, accanto agli altri esiti di una malattia terribile. Con progetti come il calendario possiamo renderle ‘dive per un giorno‘, anzi, per un anno. E aiutarle a ritrovare la propria bellezza, a reinserirsi nel mondo del lavoro e della vita sociale con fiducia, ad uscire da quella bolla sospesa dove la malattia le relega”.
(7 Dicembre 2022)

Tratto da: luce.lanazione.it

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