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C'era una donna a capo di uno dei due gruppi criminali smantellati dalla Guardia di finanza di Palermo a Mazara del Vallo, nel Trapanese. Per gli investigatori delle Fiamme gialle, infatti, era Rachela Maria Addolorato, 47 anni e destinataria del divieto di dimora nella province di Trapani, Palermo e Agrigento, a gestire gli affari.
E' quanto emerge dall'operazione antidroga 'Sugar' dei finanzieri del Comando provinciale di Palermo che hanno eseguito 21 misure cautelari a carico di altrettanti indagati, accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e autoriciclaggio.
Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto di Palermo Marzia Sabella, dai sostituti Geri Ferrara (oggi alla procura europea) e Federica La Chioma.
Per 13 indagati è scattato il divieto di dimora nelle province di Palermo, Trapani e Agrigento e per 8 l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le piazze di spaccio sgominate dai finanzieri nel popolare quartiere Mazara 2, però, erano un 'affare di famiglia'. Nelle cessioni di droga - crack, marijuana, hashish e cocaina - erano impegnati marito, moglie, figli, cugini, fratelli. Tra i ventuno indagati, infatti, c'è un intero nucleo famigliare: il marito Pietro Perniciaro, i figli Giuseppe e Paola, la madre Clara Policardo, il fratello Salvatore Addolorato e la compagna Francesca Pizzo.
Rachela Maria Addolorato risulta tra i percettori di reddito di cittadinanza, che le sarà adesso revocato. Le indagini, condotte dai finanzieri del Gico di Palermo, guidati dal colonnello Gianluca Angelini, hanno fatto luce su una capillare rete di distribuzione in grado di effettuare ogni giorno molteplici cessioni di sostanza stupefacente di ogni tipo. "L'odierna attività di servizio testimonia la costante attenzione e il perdurante impegno della Guardia di Finanza, nell'ambito delle indagini delegate dalla Direzione distrettuale antimafia, nel contrasto del traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti e nella conseguente aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati, a tutela della salute pubblica e dei cittadini onesti", si legge in una nota del Comando provinciale della Guardia di finanza, guidato dal generale Domenico Napolitano.
L’indagine ha portato all’individuazione anche di un altro gruppo, capeggiato da Salvatore Addolorato, 46 anni, cugino di Rachela, pure lui di Mazara del Vallo. Gli inquirenti hanno provveduto al sequestro di un peschereccio, il “Domenico Infante”. Secondo la procura “è stato acquistato con i proventi dell’attività illecita” e nelle intercettazioni emerge che avevano intenzione di utilizzarlo per affari di droga nel Canale di Sicilia.

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