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ciotti libera 1Entrambe sono già state cancellate
di AMDuemila
"Sbirri siete voi, don Ciotti secondino". Dopo Locri, nel giorno in cui si ricordavano tutte le vittime della mafia, anche a Palermo, questa mattina, è comparsa una scritta contro il sacerdote fondatore dell'associazione Libera.

Il messaggio intimidatorio è stato scritto con vernice nera nel quartiere Noce, su un muro all'ingresso di una villetta pubblica intitolata a Rosario Di Salvo, l'autista di Pio La Torre ucciso con il segretario regionale del Pci il 30 aprile del 1982. Stavolta però, accanto alla frase contro Don Ciotti, a poca distanza, era presente anche un'altra scritta, "Dalla Chiesa assassino", con il disegno di una falce e martello e la firma Br. Dopo la scritta in Calabria lo stesso Don Ciotti aveva commentato: "Oggi a Locri siamo tutti sbirri. Ricorderemo tanti nomi di esponenti delle forze dell’ordine che hanno perso la vita e nessuno li può etichettare e insultare. Ci vuole una rivoluzione culturale, etica e sociale che ancora manca nel nostro Paese perché non è possibile che da secoli ancora parliamo di mafia. Quelli che chiamano sbirri sono persone al servizio dello Stato, cioè di tutti noi. Se leggo oggi ‘don Ciotti sbirro’, la prendo non come un’offesa ma come un complimento“.dalla chiesa carlo alberto big0
Oggi però il gesto è stato reiterato segno anche di una certa insofferenza alla rivoluzone culturale di cui proprio Don Ciotti aveva parlato dal palco di Locri: "Contro l’omertà e l’indifferenza non serve l’eroismo ma coraggio e umiltà che richiedono generosità e responsabilità”. Intanto il Comune di Palermo ha già inviato una squadre della Coime, che si occupa dei servizi di manutenzione, per eliminare le scritte ma già qualche cittadino le aveva parzialmente coperte. Solidarietà a Don Luigi Ciotti è stata espressa in una nota anche dal Centro Studi Pio La Torre: "Le mafie nel momento in cui hanno raggiunto il punto più basso della loro storia sanguinaria - si legge - si sono ridotte a scritte notturne che non fanno spaventare più nessuno. La coscienza antimafiosa della gente è più forte e diffusa che mai".

Chi ha fatto quelle scritte infami contro il fondatore di Libera e contro il generale Dalla Chiesa, così come aveva detto lo stesso Don Ciotti a Locri, "essendo anonime sono vigliacche". A don Ciotti e a tutta la famiglia Dalla Chiesa l'abbraccio e la piena solidarietà di tutta la redazione di ANTIMAFIADuemila.

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