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Erano diversi i lavoratori del settore edile che hanno sfilato in un lungo corteo ieri pomeriggio in centro a Palermo, dal Teatro Massimo sino alla Prefettura.
Una manifestazione organizzata dalla Fillea Cgil Palermo, Filca Cisl Palermo Trapani e Feneal Uil.
Una strage continua quella dei morti sul lavoro, di incidenti causati dalla mancanza di sicurezza e di controlli.
“Servono misure concrete e immediate per tutelare gli operai che ogni giorno rischiano la vita durante la giornata di lavoro” ha ricordato il Segr. Gen. Fillea Palermo Piero Cerualo (in foto).
Solo nell’ultimo mese sono state tre le vittime tra gli edili nel palermitano: Filippo Ciancimino, di 63 anni a Belmonte, Cosimo Castiglia di 58 anni a Cefalù, e Giovanni Gnoffo, di 50 anni, morto sul lavoro in un cantiere di via Ugo La Malfa a Palermo.
I rappresentanti sindacali hanno chiesto di essere ricevuti dal Prefetto: l’obiettivo è la costituzione di una piattaforma digitale in cui possano transitare ed intrecciarsi le informazioni da parte dei diversi soggetti, per affinare e potenziare l’attività ispettiva dei cantieri.
“Non possiamo più assistere a questa strage permanente. E non possiamo più limitarci a dichiarazioni o attestazioni di vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie - ha poi aggiunto Ceraulo - riteniamo che questa non possa essere più l’unica forma di dissenso e di critica, riusciremo a ottenere risposte solo attraverso una mobilitazione continua da avviare insieme con la città”.
Probabilmente la diminuzione di queste morti potrebbe dipendere solo da un'azione comune e condivisa in cui tutti gli attori in causa si sentano protagonisti e responsabili di una concreta inversione di tendenza. La normativa entrata in vigore nel 2008 rimane ad oggi ampiamente disapplicata a causa della mancata emanazione di importanti decreti attuativi. Non è stato dato seguito all'articolo 11 del decreto 81/2008, che prevedeva, per esempio, il finanziamento di interventi finalizzati all'inserimento dell'insegnamento della sicurezza nei programmi scolastici. I tempi sono sicuramente maturi per una riforma globale della normativa assicurativa, che sappia garantire prestazioni economiche, sanitarie e riabilitative adeguate, reinserimento sociale e lavorativo, migliore tutela dei familiari superstiti, allargamento della platea dei lavoratori assicurati.

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