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Intervistato da Radio Popolare, il rappresentante di Our Voice ha spiegato il programma del 19 luglio

Speriamo che questo 19 luglio possa essere una giornata diversa rispetto al 23 maggio scorso, quando la questura e la prefettura, con un cambio di programma dell’ultimo minuto, hanno difatti impedito a circa tremila persone di entrare in via Notarbartolo a Palermo e sotto l’albero Falcone per commemorare le vittime della strage di Capaci”. Lo ha ribadito questa mattina ai microfoni di Radio Popolare, uno dei principali rappresentanti del gruppo Our Voice, Jamil El Sadi, che durante la manifestazione antimafia del 23 maggio scorso ha assistito alla repressione messa in atto dalle forze dell’ordine, le quali hanno impedito ai manifestanti presenti al corteo antimafia di poter ricordare il giudice Giovanni Falcone e gli uomini della sua scorta che hanno perso la vita nell'attentato del 23 maggio 1992 a Capaci. Oggi, ricorre il trentunesimo anniversario della strage di via d’Amelio, luogo dove il 19 luglio del ‘92 il giudice Paolo Borsellino è stato ucciso insieme agli agenti della sua scorta Agostino Catalano, Claudio Traina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli e Walter Eddie Cosina. Ovviamente, strano a dirsi, non sono pochi i timori che vedrebbero questa giornata, contraddistinta da diverse iniziative, rovinata da una parte delle istituzioni. Ma a creare ulteriori preoccupazioni è stata anche la partecipazione della premier Giorgia Meloni, che ha annunciato in un secondo momento di non partecipare alla fiaccolata per ragioni di sicurezza. “Questa volta l’organizzazione del coordinamento 19 luglio, un pezzo della società civile palermitana e non solo, hanno organizzato in sinergia con altre realtà come il Movimento Agende Rosse, un palinsesto ricco che non dovrebbe essere guastato da ‘imprevisti’. Resta la preoccupazione per la possibile presenza della premier Giorgia Meloni, la quale - ha spiegato El Sadi - si trova a Palermo e potrebbe cambiare programma all’ultimo minuto e decidere di partecipare alla fiaccolata. E’ anche nota la vicinanza a livello storico tra alcuni gruppi di destra e la premier Meloni, vicinanza che non è ben vista da parte di una certa società civile e dai parenti delle vittime di mafia. Quello che si sta facendo al governo in tema di giustizia - ha proseguito - ha stizzito alcuni familiari delle vittime innocenti di mafia”.

Questo è il contesto di un programma che El Sadi ha definito semplice e molto partecipato dalla società civile. “Dopo una serie di attività che abbiamo svolto in questi giorni e che hanno conferito un ruolo di protagonismo ai cittadini nella lotta alla mafia, oggi - ha concluso Jamil El Sadi - ci ritroveremo in via Notarbartolo alle ore 15:00, vicino all’albero Falcone. Dopo alcuni interventi e diverse soste che verranno effettuate per ricordare diverse vittime di mafia, arriveremo in via d’Amelio, la destinazione finale dove parteciperemo al minuto di silenzio”.

Riascolta l'intervento al minuto '36 ''20: Clicca qui!

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