È in fase di ultimazione un'operazione antidroga di ampia portata avviata per contrastare un'organizzazione criminale internazionale dedita al traffico di droga. L'azione è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona, con il supporto del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (SCICO) e di altri reparti territoriali del Corpo e delle polizie albanesi, belghe e spagnole. Il GIP del Tribunale di Ancona ha disposto la custodia in carcere nei confronti di 12 cittadini italiani e albanesi, ritenuti appartenenti all'organizzazione, e ha ordinato il sequestro preventivo di beni della società per un valore complessivo di oltre un milione di euro.
L'attività investigativa ha riguardato un gruppo criminale con base operativa nelle Marche e con ramificazioni sul territorio nazionale ed europeo, composto principalmente da cittadini italiani e albanesi, specializzato nell'importazione di grandi quantità di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e hashish, sul territorio nazionale. Le indagini hanno permesso di identificare i vertici dell'organizzazione, responsabili della costruzione di un traffico transnazionale di droga e capaci di importare nelle Marche, sfruttando la complicità di corrieri che utilizzavano autovetture con doppiofondo, tonnellate di cocaina e hashish.
Nel corso delle indagini sono stati arrestati otto corrieri e sono stati sequestrati oltre 50 kg di cocaina e cinque autovetture con doppiofondo. Inoltre, sono state scoperte attività illegali che coinvolgevano circa 700 kg di cocaina e hashish, per un giro d'affari totale di circa 35 milioni di euro, nel mercato al dettaglio. Complessivamente, sono state eseguite 12 misure di custodia cautelare in carcere e sono state denunciate all'Autorità Giudiziaria, a vario titolo, 22 persone per i reati di "traffico di sostanze stupefacenti" e "associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti", tutti aggravati dalla natura transnazionale.
Ulteriori indagini condotte dai finanzieri del GICO (Gruppo di Investigazione Criminalità Organizzata) hanno evidenziato una notevole discrepanza tra i beni posseduti dagli indagati e le loro entrate. Di conseguenza, il GIP di Ancona ha ordinato il sequestro preventivo di autovetture delle società, beni mobili e immobili riconducibili agli indagati, per un valore complessivo superiore a un milione di euro.
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