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I carabinieri del Comando provinciale di Salerno hanno smantellato una organizzazione internazionale di trafficanti di droga con base a Salerno e collegamenti in Europa, ed America Latina. 27 gli arrestati, due dei quali agli arresti domiciliari, nell'operazione denominata "El Fakir" condotta nelle province di Salerno, Napoli, Avellino, Caserta, Brescia, Taranto, Parma e Firenze, sono stati sequestrati 25 chili di Droga, 165 mila euro contanti, due esercizi commerciali sequestrati, oltre ad orologi e oggetti di valore. Gli arrestati devono rispondere di traffico di sostanze stupefacenti, con l'aggravante della transnazionalità del reato, intestazione fittizia di beni, riciclaggio ed auto riciclaggio. Il fatturato dell’organizzazione è stimato in oltre 20 milioni di euro, a cui vanno aggiunti i proventi delle attività commerciali costituite per ripulire il denaro. Il salernitano Fiorenzo Parotti, promotore, organizzatore e finanziatore del gruppo, aveva nel tempo assunto una posizione di dominio nell'ambito del traffico di Droga a Salerno. L'approvvigionamento avveniva in Albania, Panama e Brasile. Seguendo i movimenti di Rosario Lumia, broker internazionale di origine napoletana in contatto con diversi cartelli della Droga, era emerso il progetto di spedizione di cocaina nascosta all'interno di container provenienti da Panama. Inizialmente era stato proposto il porto di Salerno quale destinazione finale, salvo poi virare su Algeciras in Spagna. Il referente panamense dell'operazione era German Eliecer Chanis Aguilar, alias "El Fakir" (il fachiro), allora latitante. leader del gruppo paramilitare "Frente 57" dell'organizzazione guerrigliera colombiana FARC, che svolge attività criminali al confine tra Panama e Colombia. La spedizione non si concretizzò per l'arresto di Aguilar, avvenuto in Messico il 13 gennaio 2018. Lumia aveva quindi individuato una rotta dal Brasile, accordandosi per nascondere lo stupefacente in container di caffè destinati ad un'azienda di torrefazione in Campania, ma anche in questo caso il progetto non si realizzò per via del suo arresto, avvenuto a Napoli a maggio 2018. L'attività dell'organizzazione, comunque, ha subito solo rallentamenti, grazie al canale con Olanda e Albania. I proventi venivano reinvestiti in attività economiche e commerciali, dopo la ripulitura del denaro mediante conti correnti di persone compiacenti. Una società con intestatari fittizi gestiva il ristorante - pizzeria A' Puntella", a Salerno, ed aveva ottenuto un finanziamento di Invitalia nel progetto "Resto al Sud", ricavandone a fondo perduto 70 mila euro.

Foto © Imagoeconomica

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