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di-matteo-nino-c-paolo-bassanidi AMDuemila - 11 marzo 2015
Roma. Era rimasto escluso dalla terna indicata dalla Terza Commissione del Csm per i primi tre posti liberi, ma ora il pm Nino Di Matteo rientra in gioco nella partita per la nomina di nuovi sostituti alla Procura nazionale antimafia. Questo grazie alla proposta alternativa del togato Aldo Morgigni, di Autonomia e Indipendenza, la nuova corrente nata dalla separazione di Magistratura Indipendente.
Nella giornata di oggi il plenum avrebbe dovuto votare sui tre candidati individuati dalla Terza Commissione all’unanimità: Eugenia Pontassuglia, che rappresenta la pubblica accusa nel processo di Bari sulle escort che l'imprenditore Paolo Tarantini portava nelle residenze di Silvio Berlusconi, Marco Del Gaudio, sostituto procuratore di Napoli e pm del processo all'ex presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini, e Salvatore Dolce, sostituto Pg di Catanzaro, titolare di diverse inchieste di ’Ndrangheta.

Morgigni ha proposto per primo Di Matteo e a seguire Pontassuglia e Dolce. Il voto sarà rinviato al prossimo plenum per permettere al procuratore nazionale antimafia Franco Roberti di esprimere il suo parere (comunque non vincolante e già dato sugli altri candidati) anche sul pm siciliano titolare, insieme ai colleghi Del Bene, Teresi e Tartaglia, del processo trattativa Stato-mafia e vittima di numerose minacce mafiose. Non è stata invece accolta la richiesta di Piergiorgio Morosini, togato di Area che è stato anche gip del processo trattativa Stato-mafia. La proposta di Morosini era far tornare la pratica in Commissione per un "supplemento di riflessione", per valutare se la posizione del magistrato fosse stata "adeguatamente considerata” e con l’obiettivo di arrivare a una "soluzione condivisa". La bocciatura, però, è stata netta: 8 voti a favore e 16 contrari.
Difficilmente dunque ci sarà una marcia indietro su questi tre posti, mentre sembra più fattibile che Di Matteo possa essere nominato quando si tratterà di assegnare altri due posti alla procura di Roberti: uno già libero, mentre l'altro lo sarà a breve. Una possibilità in più sarebbe inoltre legata al probabile ampliamento della pianta organica della procura di via Giulia, che potrebbe arrivare con la conversione in legge del decreto che le assegna le funzioni di coordinamento e impulso anche delle indagini sul terrorismo.

Fonte ANSA

Foto © Paolo Bassani

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