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“La restanza. L’essere rimasto, né atto di debolezza né atto di coraggio, è un dato di fatto, una condizione. Può diventare un modo di essere, una vocazione, se vissuto senza sudditanza, senza soggezione, ma anche senza boria, senza compiacimento, senza angustie e chiusure, con un’attitudine all’inquietudine e all’interrogazione. […] L’avventura del restare – la fatica, l’asprezza, la bellezza, l’etica della restanza – non è meno decisiva e fondante dell’avventura del viaggiare. Le due avventure sono complementari, vanno colte e narrate insieme”. (Vito Teti, Pietre di pane. Un’antropologia del restare, Quodlibet, 2011, pp. 21-22)

Nella periferia di Roma, al di là dei palazzi, dei monumenti, delle vie chic dove turisti e benestanti fanno compere c'è quel pezzo di mondo di cui poco si sente parlare. Lo si nomina quando ci sono le grandi operazioni delle Forze dell'Ordine: quei maxi blitz in cui si arrestano decine e decine di persone; per poi sparire nel nulla, di nuovo.
Eppure esiste, con il suo carico di dolori, riflesso di una società in cui l'uguaglianza è ancora (il più delle volte) un valore puramente stampato giacché ne dicano i grandi pavoni della politica.
Un pezzo di questo 'mondo di mezzo' ha un nome: Tor Bella Monaca.
Entrando nel quartiere gli occhi delle vedette ti scrutano, si accorgono della presenza di un corpo estraneo. Eccoli: alcuni sono senza casa, altri non hanno una famiglia, altri sono costretti, alcuni vogliono solo qualche euro in più.
In tale contesto sarebbe facile giudicare "da buon borghese", parafrasando Giorgio Gaber; ma ad un occhio più attento non può sfuggire quell'altra parte.
C'è chi ha ancora il coraggio di non arrendersi all'andazzo generale, c'è chi resta e lotta. Alessandra Laterza è la titolare della libreria "Le Torri": il suo caso è stato più volte raccontato dai grandi giornali nazionali. È conosciuta da tutti come la 'libraia che non ha pubblicato il libro della Meloni'. Fatto vero; ma è solo una piccola parte della sua storia, raccontata oggi ad ANTIMAFIADuemila.
Com'è noto questa scelta editoriale gli è costata moltissimo. In un quartiere dove i fascisti spadroneggiano, forti del sostegno politico locale nazionale (basti pensare che nel 2022 venne approvata una mozione dal consiglio del municipio VI — quello di Tor Bella Monaca, guidato dalla destra — che dedicava un'area verde a Giorgio Almirante, fondatore e leader storico del Movimento Sociale Italiano) la situazione per lei si è trasformata in un costante combattimento per la sopravvivenza: avevo "ricevuto una valanga di odio, di insulti e di minacce; email firmate Benito Mussolini; siamo arrivati a gente che passava davanti alla libreria con la pistola in mano. E allora lì è intervenuta la DIGOS", ha detto.


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"Ma perché ti fanno così tanta paura i libri? - si chiede Alessandra - Perché passi davanti ad una libreria con la pistola in mano? Perché? Perché i bambini mettono nelle aiuole dei cartoncini e tu li butti per terra e sradichi tutte le piante? Perché a te il bello ti spaventa; a te il bello ti fa capire che noi possiamo fare qualcosa insieme che tu non sei in grado di poter vedere. Ma che soprattutto va a minare il tuo lavoro e quello che tu fai qui".
L'aiuto da parte dello Stato non è arrivato in tempi brevi: al commisariato locale gli avevano detto che era meglio che se ne stava zitta e che se non avesse scritto certe cose sul suo profilo Facebook, certe cose non sarebbero successe.
Ma lei voleva continuare a combattere per ciò in cui crede: "so' scelte" ha ribadito, precisando che lei non è "anti - Meloni per la persona"; ciò che contrasta sono le idee e le ideologie che hanno prodotto danni incalcolabili. "Lo dimostrano questi due anni di governo. La gente sta sempre più male; è sempre più arrabbiata. Io vedo scene di ordinaria follia qui" senza contare uno degli aspetti più tristi del quartiere: "Ci sono molti bambini che non vanno più a scuola; magari il padre sta in carcere e qualcuno gli offre 50 euro al giorno. E quello che fa? Non se li prende? Se io fossi in quella condizione io non so se sarei in grado di non prenderli per fare la vedetta. Che mi mangio? Se chi porta il pane a casa non c'è e magari ho due fratellini piccoli, io me li prendo cinquanta euro".
La situazione però si aggrava subito dopo l'inaugurazione della nuova libreria, poiché era già stata costretta a chiudere per via dei troppi debiti: "Il 10 settembre 2022 quando la libreria ha inaugurato qui, c'erano tutti, polizia, carabinieri, polizia municipale e tanta gente del quartiere", compreso il prete. "Da quel momento in poi - ha raccontato - le forze dell'ordine non sono più venute. Il 25 settembre Giorgia Meloni viene eletta e io non ho più visti. Li ho visto solo dopo che io li ho prepotentemente chiamati, quando ho mandato le PEC. Gli ho scritto che io ero stata sotto servizio di vigilanza per quasi due anni, e ora non c'è lo più. Quando l'ho avuta sono stata convocata in caserma, ora che me l'hanno tolta non mi hanno fatto sapere nulla". Dopo qualche tempo "mi hanno riconvocata in questura e mi hanno detto che erano presenti. Ma io non li ho più visti".


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Sarebbe interessante comprendere i motivi di questa mancanza di presenza dal momento che Alessandra organizza eventi anche con giornalisti sotto scorta come Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, che sarà presente il prossimo 7 maggio per la presentazione del suo libro 'La Scelta'.
"Questa è la storia - ha raccontato - si ritorna a lavorare qui con grandi fatiche perché immagina comunque questa resta un'attività commerciale, dove la gente non ha soldi, dove l'idea del libro non è sempre contemplata, dove se c'hanno già i libri scolastici è grasso che cola; dove magari, faccio pure una critica a me, magari quello che propongono non sempre può essere in linea con quello che uno si aspetta di voler ascoltare come pubblico". E poi ancora: "Io sto qua per la povera gente. Mi sento ‘povera gente’’” e nonostante tutto "rifarei la scelta".
Continuando nell'intervista Alessandra ci ha parlato anche dei programmi a favore dell'educazione dei bambini e dei ragazzi: "Ho fatto un grande evento nelle scuole, dopo sei anni"; "è stata anche una soddisfazione personale andare in una scuola a raccontare certi temi" (temi che parlano di inclusività, resistenza all'oppressione, di libertà). "Ho fatto fare ai bambini un laboratorio dove davo dei cartoncini e su questi cartoncini dovevano scrivere secondo loro come avrebbero visto Tor Bella Monaca fra vent'anni, se avrebbero voluto continuare a vivere qui e che cosa avrebbero cambiato. Un bambino ha scritto: 'Di Tor Bella Monaca vorrei cambiare tante cose tranne te".


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Alessandra ci racconta anche un episodio che, data la sua gravità, avrebbe dovuto essere portato all'esame del Parlamento: dopo la scelta editoriale di non pubblicare il libro di Giorgia Meloni "il presidente attuale del Municipio andò davanti al liceo Amaldi, che è l'unico liceo del quartiere a regalare le copie del libro. La politica avrebbe dovuto fare un'interrogazione parlamentare. Non si va davanti ad una scuola a regalare un libro politico, perché quella non è una storia personale, io le ho lette tutte quelle pagine, quella è una storia politica di una persona che dice che Orban è un personaggio che va stimato".
"Io ho applicato l'art. 21 della Costituzione
(tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione ndr); loro invece andando davanti ad un liceo - e loro stavano a 20 metri dal liceo, non 500 - non hanno rispettato le regole. E allora lì la politica può inserirsi. Un politico di sinistra avrebbe potuto fare un'interrogazione parlamentare; cosa che non si fece". Uno degli aspetti positivi e che "di 1800 studenti di quel liceo solo in cinque presero il libro" e forse quando andranno a votare potranno democraticamente scegliere una nuova dirigenza.
Nel frattempo ad occuparsi dei problemi di Tor Bella Monaca ci sono persone come Alessandra; che vanno avanti nonostante l'oppressione di questo nuovo regime, nonostante le difficoltà, nonostante i pochi aiuti. Ma, e questo non va dimenticato, non dovrebbero essere i singoli cittadini ma tutto lo Stato, ora più che mai sordo e cieco rispetto ai problemi e ai dolori del 'mondo di mezzo'.

Foto © ACFB

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