Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Dalle carte emerge l’esistenza di possibili depositi occulti di armi da guerra

Come avevamo già scritto in un precedente articolo la procura di Trento - nelle persone del procuratore distrettuale Sandro Raimondi e dai sostituti Maria Colpani e Davide Ognibene - ha chiesto il rinvio a giudizio per 15 dei 17 indagati nel secondo filone scaturito dall'indagine 'Perfido', sulle infiltrazioni della ‘Ndrangheta nel settore del porfido in Trentino.
Nella documentazione, come già anticipato, non compare il nome del generale dell’esercito Dario Buffa, già comandante regionale per il Trentino Alto Adige, accusato di favoreggiamento e sostituzione di persona perché avrebbe cercato, secondo l’accusa, di ottenere informazioni riguardanti le indagini su Domenico Morello, condannato in secondo grado a dieci anni per associazione mafiosa. L’alto ufficiale è sospettato anche di essersi qualificato come appartenente ai servizi segreti, ma nei suoi confronti si profila un giudizio separato.
Fra le carte, però, compare il nome di Giulio Carini, definito "figura cerniera": si legge che alcuni degli imputati avrebbero avvicinato, tramite lui, "dei rappresentanti delle più elevate cariche istituzionali locali al fine di condizionarne l'azione ed ottenere mirati vantaggi; con l'aggravante che si tratta di associazione armata avendo gli imputati la disponibilità attuale e anche potenziale di armi da sparo comuni e da guerra, depositate in luoghi occulti". Una possibilità assai probabile dal momento che il Trentino è terra di confine e con l'attuale conflitto in atto in Ucraina i carichi di armi che 'passeggiano' per l'Europa sono divenuti assai frequenti.
Carini - che non è nella lista per i quali è stato richiesto il rinvio a giudizio - secondo la magistratura è un "imprenditore calabrese affermato in Trentino" che, nell’ipotesi, "si interfacciava alla pari con Macheda Innocenzio, esercitava un ruolo di raccordo e collegamento con la Calabria e con le istituzioni politiche, economiche, amministrative nonché con la magistratura, mantenendo quotidianamente rapporti interpersonali al fine di raggiungere gli scopi associativi e personali. Innocenzo, ricordiamo che secondo i pm Davide Ognibene, Licia Scagliarini e Maria Colpani sarebbe stato al vertice della 'locale' della 'Ndrangheta a Lona Lases.
La posizione di Carini, si legge, è stata "separatamente definita".
Ciò che ormai è stato accertato con la sentenza passata in giudicato nei confronti di Saverio Arfuso è che la 'Ndrangheta si è infiltrata nel tessuto economico del porfido, e quindi del Trentino.
Tuttavia sarebbe colpevolmente miope descrivere la mafia calabrese come una mera organizzazione fatta da bassa manovalanza dedita alla violenza e al traffico di droga.
La lente dell'attività investigativa deve passare obbligatoriamente su tutta “l’area grigia”, ovvero quell’insieme di persone con ruoli istituzionale che hanno per anni interagito con l’assetto mafioso.
D'altronde circoscrivere “Perfido” ai soli calabresi oggi imputati e condannati sarebbe l'ennesima applicazione di una prassi giudizialmente fallimentare. Come aveva detto il procuratore Nicola Gratteri (al tempo ancora alla guida della procura di Catanzaro) a dicembre del 2021, durante la presentazione del libro ‘Complici e Colpevoli’ tenutasi a Corridonia, “la ‘Ndrangheta dal 70’ ad oggi interagisce con il mondo delle professioni, con la politica, con il potere economico, con le Forze dell’Ordine e con la magistratura. Questa è la ‘Ndrangheta che colpevolmente forze dell’ordine, magistrati, giornalisti, storici e professori universitari hanno continuato a narrarla come una banda di sequestratori di persone. Il dato triste e che noi siamo dovuti arrivare nel 2010 dopo quarant’anni ad affermare con l’operazione ‘Crimine’ l’unitarietà della ‘Ndrangheta” e nel “mentre la ‘Ndrangheta ha comprato tutto quello che era in vendita da Roma in sù”.
Non si potrà mai ripetere abbastanza che la 'Ndrangheta è una holding criminale di altissimo livello e sarebbe un errore madornale, come più volte ripetuto dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, considerarla alla stregua di una mera organizzazione criminale.
Dove c'è una 'locale', c'è tutto il sistema criminale, unito, compatto: Cosa nostra, camorra e altre mafie. Tutte unite per raggiungere l'obbiettivo finale: il controllo della cosa pubblica.
Per arrivare a compiere tale scopo fanno ricorso a omicidi, intimidazioni, corruzione, pestaggi, infiltrazioni nelle attività economiche, evasione fiscale e, soprattutto, a coperture politiche e ad amministrazioni compiacenti.
L'infiltrazione, come riportato da una relazione datata 14 luglio 2016 - consegnata all'ANAC e poi acquisita dalla locale procura della Repubblica - è stata possibile grazie ad un assetto politico "strutturalmente permeabile a sollecitazioni illecite".
Certamente oltre alla 'bassa manovalanza', nella richiesta di rinvio a giudizio troviamo anche colletti bianchi, ex politici e carabinieri; certamente si tratta di nomi di un certo rilievo, eppure la sensazione che sia stata tracciata l'ennesima linea invalicabile e ancora molto forte.

Foto © Matteo Ianeselli

ARTICOLI CORRELATI

'Ndrangheta in Trentino, indagine 'Perfido': procura chiede altri 15 rinvii a giudizio

Elezioni a Lona-Lases: situazione processo 'Perfido'

'Ndrangheta in Trentino, processo 'Perfido': otto i condannati dalla Corte D'Assise

'Ndrangheta: una mafia sottovalutata. Gratteri: ''Dagli anni '70 parla col potere''

TAGS:

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos