Dda di Reggio Calabria: "Nel periodo di latitanza in Brasile ha mantenuto i contatti con i fornitori della cocaina in Sudamerica"
Nella mattinata di oggi è stato estradato, previe rispettive richieste delle Procure di Torino e di Reggio Calabria, il detenuto italiano Vincenzo Pasquino, già latitante, detenuto in Brasile dal 24 maggio 2021, giorno della sua cattura avvenuta in Joao Pessoa, eseguita dalla Polizia Federale brasiliana e dall'Arma dei Carabinieri, mentre si trovava in un residence insieme al latitante Rocco Morabito. Pasquino, 34 anni, è stato condannato a 14 anni per traffico internazionale di droga dalla Corte d'appello di Torino. L'estradizione, eseguita oggi dalla Polizia Federale brasiliana che ha consegnato il cittadino italiano nelle mani del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, si è resa possibile grazie alla ottima collaborazione tra organi diplomatici e giudiziari italiani e brasiliani, seguita in tutte le fasi dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.
Pasquino é coinvolto, inoltre, nell'inchiesta "Eureka" della Dda di Reggio Calabria. Secondo quanto è emerso dall'inchiesta, coordinata dal Procuratore della Repubblica, Giovanni Bombardieri, e dal Procuratore aggiunto, Giuseppe Lombardo, Pasquino avrebbe rappresentato l'articolazione in Brasile della cosca di 'Ndrangheta dei Nirta di San Luca. La Dda di Reggio Calabria, di recente, ha chiesto il rinvio a giudizio di Pasquino in quanto, secondo quanto é detto nel capo d'imputazione che gli viene contestato, "nel periodo di latitanza in Brasile ha mantenuto i contatti con i fornitori della cocaina in Sudamerica, stabilito nuovi canali di approvvigionamento ed organizzato le importazioni in Italia".
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