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Il rapimento del ‘73 che ha ispirato molti film, è stato il primo che ha visto una mutilazione a scopo intimidatorio

Cinquant'anni fa, il 10 luglio 1973, in piazza Farnese, nel centro storico di Roma, il 17enne John Paul Getty III viene rapito da alcuni banditi per estorcere del denaro a suo nonno, il petroliere americano Jean Paul Getty, collezionista d’arte e famoso non solo per essere l’uomo più ricco al mondo, ma anche il più avaro. Tuttavia, il sequestro di Paul Getty III è passato alla storia non solo per il coinvolgimento del magnate americano, che di nipoti ne aveva 14, ma anche per essere stato il primo sequestro che ha visto la mutilazione di un rapito, il cui riscatto avrebbe avviato in modo considerevole il business della ‘Ndrangheta. Il giorno del rapimento, Paul Getty III, capelli rossi e aria da hippy, viene sedato e portato nei sotterranei di una cantina in provincia di Salerno. La prima richiesta di riscatto da parte dei banditi è stata di 17 milioni di dollari. Suo nonno temeva che il rapimento del nipote non fosse altro che un piano escogitato dal nipote stesso per estorcergli del denaro con lo scopo di poter continuare una vita da inguaribile bohémien. Ma tre mesi dopo il suo rapimento, i suoi aguzzini inviano una ciocca di capelli del giovane Paul insieme ad un pezzo del suo orecchio alla redazione romana del Messaggero. Davanti al macabro episodio, il petroliere americano accetta di pagare una somma di denaro ridotta: 3 milioni di dollari, divisi con il padre del ragazzo rapito, il quale s’impegna a restituire la somma che gli è stata prestata dal nonno di suo figlio, ad un tasso d’interesse del 4% l’anno. Dopo il pagamento del riscatto, il 15 dicembre del ‘73, giorno in cui Jean Paul Getty compie i suoi 81 anni, il giovane Paul viene ritrovato da un camionista sull’autostrada  Salerno-Reggio Calabria. Quel giorno termina un’esperienza traumatica durata cinque mesi che segna inevitabilmente il nipote del magnate americano al punto tale da spingerlo a trovare rifugio nella dipendenza della droga: nel 1981 un cocktail di stupefacenti gli provoca un ictus che lo paralizza e lo porta alla cecità. Una condizione che inevitabilmente lo accompagna fino al giorno della sua morte avvenuta il 5 febbraio del 2011 in Inghilterra, all’età di 55 anni. Il sequestro di Paul Getty, oltre ad ispirare una lunga sequenza di film e libri, purtroppo ha inaugurato anche una sfilza di rapimenti che, tra gli anni '70 e '80, hanno caratterizzato la stagione italiana dei rapimenti. Durante quel ventennio - ha ricordato AGI - da nord a sud dell’Italia sono stati calcolati ben 650 sequestri di persona: una vera e propria “industria”. Infatti, il riscatto pagato dal petroliere americano per il rapimento di suo nipote potrebbe aver avviato il business della ‘Ndrangheta nel settore dell’edilizia. Una circostanza che la Commissione Antimafia ha ricostruito all’interno della sua relazione approvata il 7 ottobre 1998. Per il rapimento di Getty vennero arrestate in seguito nove persone, ma di queste, a causa di insufficienza di prove, sono state condannate solo due persone: Antonio Mancuso, proprietario dell'auto su cui è stato caricato il denaro del riscatto, e Giuseppe La Manna, un metronotte trovato in possesso di alcune delle banconote relative al riscatto.

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