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manca genitoriLa Procura di Messina cerca riscontri alle dichiarazioni del pentito D’Amico
di AMDuemila
I coniugi Gino e Angela Manca, genitori dell’urologo Attilio, trovato morto a Viterbo la notte tra l’11 e il 12 febbraio 2004, sono stati sentiti venerdì mattina come persone informate sui fatti dai carabinieri della Compagnia di Barcellona, su delega della Dda di Messina che è tornata ad indagare sul caso dopo le recenti rivelazioni del collaboratore di giustizia di Barcellona Pozzo di Gotto, Carmelo D’Amico. Quest’ultimo aveva infatti parlato del coinvolgimento dei servizi segreti. Un delitto che si sarebbe reso necessario per coprire la circostanza delle cure prestate all’allora latitante Bernardo Provenzano. Ai pm della Dda messinese, Vito Di Giorgio ed Angelo Cavallo, D'Amico ha anche parlato di un possibile coinvolgimento dell'avvocato Rosario Cattafi: “Poco tempo dopo la morte di Attilio Manca, avvenuta intorno all’anno 2004, incontrai Salvatore Rugolo, fratello di Venerina e cognato di Pippo Gullotti (condannato all'ergastolo quale mandante dell'omicidio di Beppe Alfano, ndr). Lo incontrai a Barcellona, presso un bar che fa angolo, situato sul Ponte di Barcellona, collocato vicino alla scuola guida Gangemi. Una volta usciti da quel bar Rugolo mi disse che ce l’aveva a morte con l’avvocato Saro Cattafi perché 'aveva fatto ammazzare' Attilio Manca, suo caro amico. In quell’occasione Rugolo mi disse che un soggetto non meglio precisato, un Generale dei Carabinieri, amico del Cattafi, vicino e collegato agli ambienti della 'Corda Fratres', aveva chiesto a Cattafi di mettere in contatto Provenzano, che aveva bisogno urgente di cure mediche alla prostata, con l’urologo Attilio Manca, cosa che Cattafi aveva fatto”. Anche di queste dichiarazioni la Procura è impegnata a trovare riscontri.
Nel frattempo l'interrogatorio dei due coniugi Manca è stato secretato ma è più che probabile che oggetto di discussione saranno state proprio le dichiarazioni rese da D’Amico ai sostituti della Dda messinese. I due coniugi Manca, da sempre convinti che il figlio non si sarebbe tolto la vita ma sia stato ucciso, non erano accompagnati dai legali Fabio Repici ed Antonio Ingroia.

In foto: uno scatto d'archivio di Attilio Manca con i genitori Angela e Gino

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