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chinnici-rocco-c-franco-zecchindi AMDuemila - 29 luglio 2014
Il gip di Palermo ha archiviato l'indagine avviata dalla Procura di Palermo sul "fascicolo scomparso” riferito all'inchiesta sulla strage di via Pipitone Federico, in cui 31 anni fa furono uccisi dalla mafia il giudice Rocco Chinnici, i carabinieri Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, e il portiere dello stabile dove abitava il magistrato, Stefano Li Sacchi.
L’inchiesta, aperta ad aprile dell'anno scorso, riguardava un fascicolo sparito per molti anni e poi ricomparso nel 2013, nel quale si ricostruiva la storia del processo sulla strage. Alcuni collaboratori di giustizia avevano riferito che Cosa nostra avrebbe corrotto un magistrato per "aggiustare" l'esito del terzo processo d'appello, che ha avuto luogo a Messina nel 1988, puntando all'assoluzione per insufficienza di prove nei confronti dei fratelli Michele e Salvatore Greco, capimafia di Ciaculli a Palermo.

Stando alle dichiarazioni dei pentiti, era finito sotto inchiesta il presidente della Corte d'assise d'appello di Messina, il quale aveva assolto Giuseppe Recupero. Ma la magistratura di Reggio Calabria, perché qui era stato trasferito il procedimento in questione, si dichiarò incompetente e gli atti furono trasmessi nuovamente a Palermo. Il ritorno del faldone, tuttavia, non era stato annotato e il fascicolo è stato dimenticato fino all'anno scorso. Il caso è infine riemerso grazie alle indagini di due giornalisti, Fabio De Pasquale e Eleonora Iannelli, autori del libro "Così non si può vivere", dedicato alla strage Chinnici. A giugno dell’anno scorso il procuratore aggiunto di Palermo Vittorio Teresi ha ritrovato il fascicolo e successivamente riaperto l'inchiesta che puntava ad accertare se veramente, come dichiarato da alcuni collaboratori, la mafia avesse "pagato" il magistrato Giuseppe Recupero, per ottenere una sentenza a lei favorevole. Le indagini della procura palermitana sono state condotte dal pm Amelia Luise e coordinate dall'aggiunto Teresi, e durate poche mesi: il giudice Recupero è infatti deceduto 6 anni fa. Per questo i magistrati di Palermo hanno chiesto, a novembre 2013, l'archiviazione al gip il quale ha accolto la richiesta.

Foto originale © Franco Zecchin

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