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lo-voi-francodi AMDuemila - 1° giugno 2014
Ancora due mesi e Francesco Messineo non sarà più il procuratore capo della Procura di Palermo. Un mandato, il suo, durato otto anni e che avrà termine proprio il primo di agosto. E all'interno del Csm è partita da tempo la “bagarre” per trovare il sostituto. Da mesi i nomi che si fanno per la successione sono quelli di Sergio Lari (già procuratore capo a Caltanissetta) e Guido Lo Forte (capo della Procura di Messina).
Il primo è sostenuto dalla corrente della magistratura Area (sinistra dell'Anm), il secondo da Unicost (centro). Un duello “annunciato” (i due avevano già concorso per il ruolo alla procura nissena) che però potrebbe essere “sbaragliato” da un terzo incomodo, appoggiato da Magistratura Indipendente, ovvero Franco Lo Voi (in foto).
Il pm è già stato protagonista a Palermo ai tempi di Giovanni Falcone (la cui amicizia è nota) prima, e poi quando a capo della Procura c'era Gian Carlo Caselli, ed ha un curriculum di tutto rispetto, anche se viene descritto come un magistrato “moderato”. In molti ricordano che nei giorni immediatamente successivi alla strage di via D’Amelio, quando era ancora un giovane sostituto, rifiutò di schierarsi con gli otto pm che si erano dimessi in polemica con il procuratore Pietro Giammanco che aveva osteggiato Borsellino. Diversamente prese posizione quando fu eletto al Csm appoggiando Pietro Grasso nel confronto con Caselli per la Dna, e quindi Giuseppe Pignatone in quella per la procura di Palermo che poi vide la vittoria di Messineo.

Magistratura Indipendente spinge ad un accordo con le altre due correnti anche perché è già stata estromessa dalle corse recenti ai vertici delle procure di Milano (andata a Bruti Liberati di Magistratura democratica), Torino (andata ad Armando Spataro appartenente a Movimento per la giustizia) e Firenze (ad esser nominato è stato Giuseppe Cerazzo appoggiato da Unicost, mettendo così da parte l’attuale procuratore di Termini Imerese Alfredo Morvillo) ed ora si spinge per arrivare alla nomina entro il 6-7 luglio, data in cui il Csm è chiamato al voto per il proprio rinnovamento interno.
Negli ultimi anni inserito all'interno di Eurojust quella di Lo Voi, secondo indiscrezioni, sarebbe una nomination non sgradita ai vertici del Csm, il capo dello Stato Giorgio Napolitano ed il vice-presidente Michele Vietti. E' particolarmente noto che negli ultimi anni la vita in Procura a Palermo è stata resa particolarmente difficile tra provvedimenti disciplinari vari, conflitti d'attribuzione e scontri interni. Ma l'attenzione nei suoi confronti è resa ancora più forte anche perché è la Procura che sta conducendo le indagini sulla trattativa mafia-Stato e presto, al processo, dovrebbe essere ascoltato anche il Presidente della Repubblica.
Le varie correnti sono quindi al lavoro per arrivare ad una decisione. La società civile – che non comprende minimamente questi giochi di potere dietro le quinte –, chiede solo che il nuovo Procuratore di Palermo non arresti le nuove indagini sulla trattativa. Al futuro capo della Procura viene chiesto di proseguire l’iter intrapreso da Messineo al Csm in merito alle applicazioni di magistrati non appartenenti alla Dda ad indagini antimafia. Il filone “bis” dell’inchiesta sul patto tra Stato e Cosa Nostra al momento è in stand-by. Questa battuta di arresto gioca inevitabilmente a favore della mafia e dei suoi affiliati politico-istituzionali. Ed è per questo che al di là di chiunque vincerà questa corsa tra Lari, Lo Forte e Lo Voi, la responsabilità che lo attende è massima. Se il nuovo Procuratore riuscirà in questo intento, mettendo a tacere sterili divisioni e inutili polemiche, sarà il fautore di un passo determinante verso la verità su una stagione di sangue figlia di “accordi indicibili”. Se prevarranno invece spartizioni di poltrone nel nome della “casta” – con conseguente immobilismo di indagini e inchieste a discapito della verità – sarà la storia a emettere il suo giudizio sul nuovo capo della Procura.

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