Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

dialisi-domLa Procura di Palermo apre un'inchiesta su centri dialisi
di AMDuemila - 13 maggio 2014
La Procura di Palermo ha aperto un'inchiesta sulla sanità siciliana, concentrandosi in particolar modo sulla rete delle cliniche private che prestano servizio agli emodializzati. Un servizio che può contare su un budget di 110 milioni l'anno di fondi pubblici destinato alle 88 strutture accreditate presenti nell'Isola. A parlarne è il quotidiano La Sicilia che ha evidenziato come alcune di queste strutture sarebbero gestite da prestanomi e persone vicine al superlatitane trapanese Matteo Messina Denaro.

L'indagine, coordinata dal Procuratore aggiunto Leonardo Agueci, in sinergia col Procuratore capo Francesco Messineo e con la Dia e il Nucleo investigativo dei Carabinieri, sta facendo luce su una fattispecie di reato che va dall'associazione mafiosa alla truffa ai danni del sistema sanitario nazionale passando dal falso in atto pubblico e corruzione. E ad essere coinvolti sarebbero imprenditori del settore sanitario e funzionari regionali anche se lo stesso Agueci ha sottolineato come l'indagine sia nella sua fase embrionale dicendo che “al momento non c'è neppure un indagato in questa inchiesta”. Anche il coinvolgimento di Matteo Messina Denaro per il pm palermitano non sarebbe altro che un' “ipotesi investigativa”.
Intanto gli inquirenti hanno sentito l'Assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, in merito alle potenziali infiltrazioni mafiose e agli illeciti amministrativi. “Abbiamo collaborato con l’autorità giudiziaria affinché si facesse luce su questi casi” ha detto la Borsellino.
“Da un anno – ha spiegato – l’assessorato sta svolgendo un’attività di verifica dei i profili autorizzativi di tutte le strutture private accreditate, quindi non solo dei centri di emodialisi, in modo da verificare la coerenza fra i contratti che queste hanno con le Asp di riferimento e le procedure autorizzative. E proprio da questa verifica incrociata è venuto fuori che alcuni centri di emodialisi avevano contratti con le Asp intestati a una società diversa da quella nota all’Assessorato e che non risultava fra i nostri soggetti accreditati”.
In base a quelle che sono le procedure previste la Regione provvede al riconoscimento dell'accreditamento mentre alle Asp spetta la sottoscrizione dei contratti. Secondo quanto riportato dalla Borsellino al momento dell'accreditamento l'interlocutore della Regione era una società diversa rispetto a quella con cui è stato firmato il passaggio nella proprietà della società in modo da perfezionare il provvedimento di un accreditamento. E in questo caso non è stata fatta alcuna comunicazione.

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos